Un nuovo studio, coordinato dai fisici dell’Università dell’Iowa (pubblicato sulla rivista JGR: Space Physics), spiega come si origina l’aurora nell’emisfero meridionale di Marte.
Esattamente come avviene sulla Terra, l’aurora marziana si presenta come uno spettacolo di luci nel cielo, durante le ore notturne.
Considerato che Marte non è dotato di un campo magnetico come quello della Terra (che è un elemento fondamentale perché si verifichi questo fenomeno), il team di ricerca è riuscito a trovare una spiegazione; infatti, secondo i fisici dell’Università dell’Iowa, l’aurora marziana è provocata dall’interazione localizzata tra il vento solare e i forti campi magnetici della crosta.
Si è giunti a questa spiegazione solo a seguito delle analisi eseguite su più di 200 osservazioni dell’aurora marziana. Si tratta di immagini acquisite dall’ orbiter Maven (Mars Atmosphere e Volatile EvolutioN) della Nasa, che dal 2014 orbita intorno al Pianeta Rosso; insieme alle diapositive di Maven, il già menzionato studio riporta i dati raccolti dal dispositivo Swia (Solar Wind Ion Analyzer), installato sull’orbiter e preposto alla misurazione della densità e della velocità degli ioni del vento solare e della magnetosfera.
In alto: rappresentazione di Maven che rileva l’interazione del vento solare e della crosta nell’emisfero meridionale di Marte.
Crediti immagine: Cu/Lasp