Venere, Terra e Marte in un colpo solo. Sembra quasi di poterli sfiorare, in questa panoramica senza precedenti che ci mostra il nostro pianeta e i suoi vicini più prossimi. Lo sguardo è quello di Solar Orbiter, la sonda Esa-Nasa partita nel febbraio 2020 alla volta della Sole. Da allora ha rilasciato immagini spettacolari, compreso lo scatto più ravvicinato alla nostra stella mai realizzato.  Un altro grande traguardo è stato il primo fly-by di Venere, avvenuto lo scorso dicembre. E proprio mentre la sonda si stava avvicinando al secondo pianeta del Sistema solare, in modo da sfruttare le fionda gravitazionale necessaria ad avvicinarsi ancora di più al Sole, ha immortalato la tripletta di pianeti. Le immagini, scattate il 18 novembre scorso, sono state rilasciate ieri dal team Esa-Nasa in un unico filmato realizzato grazie al sensore SoloHI a bordo di Solar Orbiter.

Venere (a sinistra) è l’oggetto più luminoso nel video, e si trovava a circa 48 milioni di chilometri dalla sonda. La Terra (al centro) era a 251 milioni di chilometri, mentre Marte (a destra) si trovava a 332 milioni di chilometri. Al momento della registrazione il Sole era sulla destra, fuori dall’inquadratura.  Sullo sfondo, un suggestivo insieme di stelle, che sembra muoversi mentre Solar Orbiter viaggia verso il centro del Sistema solare.

Quella inviata da Solar Orbiter non è stata l’unica cartolina del Sistema solare realizzata negli ultimi tempi. Un altro scatto molto suggestivo arriva da Parker Solar Probe, la sonda della Nasa lanciata nell’agosto 2018. Lo scorso 7 giugno lo strumento WISPR a bordo della sonda ha catturato, in due fotogrammi diversi, ben 6 inquilini del Sistema solare: Mercurio, Venere, Terra, Marte, Giove e Saturno. In questa immagine vediamo i due scatti di Parker combinati, in un’unica panoramica che abbraccia quasi interamente il nostro sistema planetario.

Stesso giorno, stessi pianeti, ma sonda diversa: questa volta lo scatto d’autore è firmato da Stereo, il Solar and Terrestrial Relations Observatory della Nasa. Lanciato nell’ottobre 2006, Stereo è ormai un veterano dello studio della nostra stella, ma continua a riservarci sorprese. Il 7 giugno 2020 lo strumento Heliospheric Imager a bordo della sonda ha immortalato, proprio come Parker, una visione quasi completa del Sistema solare. La posizione differente di Stereo ci offre però una nuova prospettiva sul nostro sistema planetario. Le righe scure che attraversano l’immagine corrispondono alla saturazione del rivelatore, dovuto alla luminosità dei pianeti e al lungo tempo di esposizione.

Il grande assente di queste cartoline inviate dal Sistema solare è proprio il protagonista delle tre missioni, il Sole. Attendiamo quindi i prossimi dati di Solar Orbiter, Parker e Stereo, che da distanze diverse continueranno a studiare la stella attorno cui ruotano il nostro e gli altri pianeti del Sistema solare.

Crediti: Nasa/Stereo/HI