La Galassia Fornace ha un alone stellare esteso che copre più di 17mila anni luce. Lo ha scoperto la sonda Gaia dell’Esa e lo studio, condotto da un team di ricercatori dell’Osservatorio di Parigi, è stato pubblicato lo scorso 3 marzo su arXiv ed è stato accettato dal Monthly Notices of the Royal Astronomical Society. Scoperta nel 1938, la Fornace è la seconda galassia nana sferoidale più luminosa nell’alone della Via Lattea. Situata a circa 460.000 anni luce dalla Terra, contiene sei ammassi globulari.

Grazie ai dati di Gaia, è stato possibile analizzare un’area relativamente vasta, circa 400 gradi quadrati, della struttura stellare della Fornace. L’obiettivo principale dello studio era esplorare l’estensione della popolazione stellare del ramo delle giganti rosse della galassia. Lo studio ha identificato un’interruzione nel profilo di densità della Fornace. Nel dettaglio, si stima che l’alone stellare sia il 10% della massa della galassia. Inoltre, i dati suggeriscono che la Fornace possa essere più estesa di quanto ipotizzato in precedenza.

Per confermare queste ipotesi, saranno necessari alcuni modelli numerici dettagliati. Inoltre, sulla base di questo scenario, l’alone della Via Lattea potrebbe essere colmo di gas diffuso e ionizzato, il mezzo circumgalattico (Cgm). Secondo i ricercatori, questa teoria potrebbe essere utilizzata per studiare in modo più approfondito anche altre galassie di tipo sferoidale. Le prossime ricerche su questo argomento si concentreranno sull’identificazione dei fenomeni responsabili dell’interruzione nel profilo della densità.

«Gaia è una missione del programma scientifico dell’Esa, il cui lancio è avvenuto il 19 dicembre 2013, che ha lo scopo di ottenere una mappa tridimensionale della nostra galassia, la Via Lattea, rivelandone la composizione e la formazione – afferma Cristina Leto dell’Unità Volo Umano e Sperimentazione scientifica dell’Agenzia Spaziale Italiana –  il contributo italiano al Data Processing and Analysis Consortium (Dpac), è notevole e riguarda in particolare la partecipazione alla definizione e alla realizzazione delle pipeline di analisi e calibrazione dei dati e la presenza sul territorio italiano di uno dei sei Data Processing Center (Dpc) previsti. Visto il successo della missione, l’Esa ha approvato una ulteriore estensione della fase operativa fino alla fine del 2022».

Immagine: la Galassia della Fornace – Crediti: Eso, Digitized Sky Survey 2