M104 è una galassia distante circa 28 milioni di anni luce da noi, situata in direzione della costellazione della Vergine. È stata ribattezzata Sombrero per la sua particolare forma che richiama il copricapo messicano.  Nonostante sia uno tra gli oggetti più massicci della costellazione della Vergine, con una massa pari a 800 miliardi di volte quella del Sole, non è facilmente osservabile. 

Grazie alle immagini di Hubble è stato possibile studiarla nel dettaglio. I nuovi dati rilasciati dal telescopio spaziale Nasa hanno rivelato che il suo disco potrebbe nascondere un passato turbolento: sembra che delle decine di migliaia di stelle presenti nell’aureola della galassia solo una piccola frazione sia ‘datata’, più antica; la maggioranza delle stelle è ricca di metalli, elementi che indicano un’età più recente. Questa tipologia di stelle, solitamente, si trova solo nel disco di una galassia.

Secondo un nuovo studio, le stelle più recenti sono state gettate nell’aureola a seguito della fusione con galassie ricche di metalli, sebbene la struttura del Sombrero non presenti segni di recenti ‘distruzioni’. Una scoperta che offre una nuovo spunto per studiare il modo in cui le galassie si assemblano nel nostro universo.

«Il Sombrero è sempre stato una strana galassia, che è ciò che lo rende così interessante», ha dichiarato Paul Goudfrooij dello Space Telescope Science Institute di Baltimora, Maryland. «Le misurazioni della metallicità di Hubble, ovvero l’abbondanza di elementi pesanti nelle stelle, sono un’altra indicazione che il Sombrero ha molto da insegnarci sull’assemblaggio e l’evoluzione delle galassie».

Nell’aureola di una galassia, solitamente, ci si aspetta di trovare generazioni di stelle più antiche con elementi meno pesanti, rispetto alla moltitudine di ammassi stellari che popolano il disco principale, più giovani e ad alta metallicità. Nel corso del tempo, le stelle nel disco cambiano e tendono a diminuire la metallicità; quelle più vecchie e povere di metalli si allontanano dai loro ammassi e diventato parte dell’aureola. Questo processo sembra non essersi verificato nel caso della della galassia del Sombrero.

Le simulazioni al computer condotte sui dati di Hubble hanno mostrano che miliardi di anni fa si è verificata una fusione di due o più galassie giganti, ricche di stelle nuove ad alta metallici. Le fusioni tra galassie della stessa grandezza generano galassie ellittiche grandi e lisce con aloni estesi, un processo che richiede miliardi di anni. Una caratteristica, questa, che non sembra minimamente interessare la galassia del Sombrero. C’è anche da dire che il Sombrero non si è mai del tutto adattato alla definizione tradizionale di galassia a spirale o ellittica. Ed è proprio per via della sua morfologia unica che è stato oggetto di esame, per comprendere il modo in cui le galassie “ibride” si formano e si assemblano nel tempo. In futuro, afferma il team di ricerca, verranno condotti studi di follow-up su diverse galassie situate a distanze simili a quella del Sombrero. La ricerca è stata pubblicata su Astrophysical Journal.