Un team internazionale di astronomi potrebbe aver rilevato un’interessante anomalia legata all’evoluzione delle stelle e al diagramma Hertzsprung-Russell.
Di recente è stato pubblicato su Nature Astronomy uno studio intitolato “Stellar mergers as the origin of the blue main-sequence band in young star clusters”; da detto studio emerge che all’interno degli ammassi stellari risiederebbero delle stelle solo “apparentemente” più giovani.
Prima di esporre ulteriori dettagli, è opportuna la seguente premessa in relazione al colore delle stelle.
I colori delle stelle dipendono dalla lunghezza d’onda delle radiazioni che emettono: maggiore è la loro lunghezza e più tenderanno alla tonalità calda; al contrario, propenderanno per una tonalità più fredda.
A determinare la lunghezza d’onda della radiazione di una stella è la temperatura superficiale che, a sua volta, esprime l’età e la massa di una stella.
A lungo si è ritenuto che all’interno di un ammasso stellare le stelle avessero la stessa età e la stessa composizione chimica, in quanto formatesi più o meno contemporaneamente dalla stessa nube di gas.
Tuttavia, attraverso le recenti analisi fotometriche eseguite con il telescopio Hubble sull’ammasso stellare l’Ngc 1755 (avente circa 60 milioni di anni), è emerso che alcune stelle appaiono più giovani.
Si tratta tuttavia di una giovinezza apparente provocata dalla loro massa, in particolare dal modo in cui queste stelle l’avrebbero aumentata; infatti, stando allo studio su menzionato, le stelle potrebbero aumentare la loro massa in due modi differenti: per accrescimento del disco (che porta ad una rotazione più rapida, quindi a una temperatura più calda, tale da rendere la stella cromaticamente più calda e tendente all’arancione-rosso); oppure mediante fusione binaria (che porta a una rotazione più lenta, quindi a una temperatura più fredda e ad una sequenza cromatica tendente al blu).
Da ciò si deduce che da una fusione binaria si può generare una stella più massiccia rispetto alle due stelle progenitrici, avente un nucleo con una quantità di idrogeno superiore a quello di una stella singola e di pari età.
Dunque, il prodotto della fusione può avere la stessa età delle stelle dell’ammasso ma, di fatto, apparire più giovane nel diagramma colore-magnitudo.
In alto: L’ammasso stellare aperto NBC 1755
Crediti Immagine: ESA/Hubble e NASA, A. Milone, G. Gilmore