Segni particolari: molto eccentrico. TOI-2257 b è un esopianeta sub-nettuniano che ruota intorno a una nana rossa. E la sua principale caratteristica è appunto l’elevata eccentricità, ovvero un’orbita particolarmente ellittica attorno alla sua stella madre. A scoprire questo mondo che va ad allargare la famiglia dei sub-nettuniani è stato un team di ricerca guidato dall’Università di Berna, che ha appena pubblicato i risultati del suo studio su Astronomy & Astrophysics.
Osservato per la prima volta dal telescopio spaziale Tess della Nasa, TOI-2257 b è stato poi studiato con il Las Cumbres Observatory Global Telescope. Ma l’occhio decisivo per stabilire la strana orbita dell’esopianeta è stato quello del telescopio Saint-Ex in Messico. Costruito appositamente per studiare le nane rosse e i loro pianeti, Saint-Ex ha osservato TOI-2257 b con il metodo del transito, ed è stato in grado di definirne con esattezza il periodo orbitale: 35 giorni.
Un anno su questo esomondo dura dunque poco più di un mese terrestre. Questa informazione, unita alle variazioni di luminosità registrate dal passaggio del pianeta davanti alla stella madre, ha permesso agli scienziati di risalire all’eccentricità di TOI-2257 b. Una caratteristica estremamente interessante, che però toglie di default al sub-nettuniano qualunque possibilità di essere abitabile.
«Abbiamo scoperto che TOI-2257 b non ha un’orbita circolare – spiega Nicole Schanche, prima firma dell’articolo – e in termini di potenziale abitabilità, questa non è una buona notizia. Anche se la temperatura media del pianeta può essere considerata confortevole, complessivamente la sua variazione di temperatura è compresa tra -80°C e circa 100°C, a seconda che il pianeta si trovi nella sua orbita più lontano o più vicino alla stella».
Ma a cosa si deve quest’orbita così insolita? Secondo il team di ricerca, una possibile spiegazione potrebbe essere la presenza di un pianeta gigante più lontano ma sempre in orbita attorno alla nana rossa, che disturberebbe l’orbita di TOI-2257 b.
Al momento si tratta soltanto di un’ipotesi, e serviranno nuovi dati per completare il puzzle. Molte aspettative sono riposte sul James Webb, partito il giorno di Natale alla volta del punto lagrangiano L2 a un milione e mezzo di chilometri da noi. Potrebbe essere proprio il telescopio spaziale di ultima generazione targato Nasa a permetterci di comprendere meglio l’enigmatica natura del sub-nettuniano eccentrico.
Immagine in apertura: rappresentazione artistica di un esopianeta sub-nettuniano. Crediti: Nasa Ames/Jpl-Caltech/T. Pyle