Ultima chiamata per la sfida ai cambiamenti climatici. Così si presenta la Cop26 di Glasgow, il vertice globale sul clima inaugurato il primo novembre. Qui i paesi della terra stanno presentando i piani aggiornati di riduzione delle proprie emissioni. Prima revisione dopo l’accordo di Parigi del 2015 e l’impegno a limitare l’aumento delle temperature globali a 1,5 gradi entro la fine del secolo.
Che il momento per agire sia ora emerge anche da una recente ricerca Nasa che ha analizzato l’impatto del clima sull’agricoltura globale. Pubblicato su Nature Food, lo studio prevede che i cambiamenti nei modelli delle precipitazioni, le temperature più elevate e l’aumento dell’anidride carbonica in superficie, causato dall’aumento dei gas serra in atmosfera, influenzeranno i luoghi e le rese future delle colture di base come mais, soia, grano e riso. già a partire dal 2030.
Accostando le simulazioni degli scenari climatici più critici a 12 modelli di colture globali realizzati dalla Columbia University, i ricercatori hanno simulato le risposte di queste colture al mutare delle condizioni climatiche.
Mentre soia e riso hanno mostrato un declino in alcune regioni, ma incertezze su scala globale, l’impatto del clima su mais e grano è decisamente più chiaro: per i raccolti di mais la ricerca prevede una diminuzione del 24% entro fine secolo. Concentrandosi questa coltura nei paesi vicini all’equatore, l’aumento delle temperature accrescerà, infatti, lo stress nelle piante causando così raccolti più scarsi.
Scenario opposto, invece, per il grano, diffuso nelle regioni più temperate del mondo.
Qui, le temperature più alte porteranno a un’espansione delle aree in cui il grano potrà essere coltivato, mentre l’aumento dell’anidride carbonica atmosferica avrà per esso un effetto positivo sul processo di fotosintesi: si registrerà così una crescita potenziale di circa il 17% dei raccolti di grano, un aumento che potrebbe stabilizzarsi già intorno al 2050.
Scenari ancora una volta ben distinti per le diverse regioni del mondo, tutte però accomunate da un’unica urgenza: anche sotto futuri scenari ottimistici la ricerca rivela, infatti, come l’agricoltura globale stia già affrontando, prima di quanto precedentemente previsto, una nuova realtà climatica.
Immagine in evidenza: le rese future del grano potrebbero vedere un aumento di circa il 17%, dovuto ai previsti aumenti di temperatura. Crediti: NASA/Katy Mersmann