Si avvicina il debutto di Jeff Bezos anche nel business della banda larga satellitare. Due prototipi del Project Kuiper, la grande costellazione di Amazon che conterà oltre 3200 satelliti, saranno lanciati entro il prossimo anno. E’ quanto dichiarato il 1° novembre scorso dalla società leader del commercio online.

Se tutto andrà secondo i piani, i due veicoli spaziali, noti come KuiperSat-1 e KuiperSat-2, decolleranno dalla base spaziale di Cape Canaveral, in Florida, entro il quarto trimestre del 2022.

Il duo, che dovrà testare tecnologie chiave per la costellazione, raggiungerà l’orbita tramite l’RS1, un nuovo razzo sviluppato dalla ABL Space Systems con sede in California, anch’esso al suo debutto nello spazio. Amazon ha annunciato di aver firmato un accordo multi-lancio con ABL per fornire i primi lanci di Project Kuiper.

Tra i magnati dello spazio Bezos e Musk si apre così un altro terreno di sfida oltre a quello in cui si gioca la battaglia per il lander lunare, che vede la Nasa accusata di favorire SpaceX ai danni di Blue Origin.

Project Kuiper, infatti, non è l’unica mega-costellazione a banda larga progettata per l’orbita bassa. La sua diretta concorrente è la Starlink di SpaceX che ha già lanciato più di 1.700 veicoli e potrebbe includere decine di migliaia di satelliti. Senza dimenticare OneWeb, che ha portato nello spazio più della metà dei 648 satelliti che costituiranno il suo insieme iniziale.

E al crescere dei progetti di questo tipo, aumentano esponenzialmente anche le preoccupazioni degli astronomi, alle prese con l’inquinamento luminoso causato dal grande numero degli oggetti che oggi popolano il cielo notturno.

Come SpaceX, anche Amazon afferma che adotterà misure per ridurre al minimo l’impatto di questi progetti. «Ad esempio, uno dei due prototipi includerà un parasole per aiutarci a capire se è un modo efficace per ridurre la riflettività e mitigare il suo impatto sui telescopi ottici terrestri», hanno dichiarato i rappresentanti dell’azienda. «Raccoglieremo dati per confrontare la riflettività dei due veicoli spaziali e condivideremo con la comunità di astronomi le informazioni apprese dopo la missione».

Resta da vedere quanto questi interventi saranno realmente efficaci a fronte del numero, sempre crescente, di lanci previsti nei prossimi anni e in assenza di una normativa. Non è un caso se l’International Astronomical Union, dopo aver tentato un dialogo con SpaceX, abbia ritenuto di appellarsi al Copuos, chiedendo l’emanazione di regolamenti che limitino la luminosità dei satelliti di queste mega-costellazioni.