CUBESAT/Firmato un accordo con Astrocast per il lancio di 10 piccoli satelliti a bordo di un vettore Vega tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020
Giulia Bonelli8 agosto 2018
Sono più piccoli di una scatola da scarpe e racchiudono tutta la tecnologia dell’industria spaziale del futuro. I nanosatelliti, già ampiamente utilizzati per le previsioni meteo, la sicurezza marittima e l’agricoltura, promettono sempre più di rivoluzionare il mercato delle comunicazioni satellitari. A cavalcare quest’ondata innovativa c’è anche D-Orbit, startup italiana specializzata in sistemi di lancio e posizionamento dei satelliti.
Già in prima linea nell’ambito del trasporto spaziale grazie all’alleanza stratta qualche mese fa con il gruppo francese Arianespace, D-Orbit vuole ora spingersi oltre. E contribuire direttamente alla costruzione di nuove ‘popolazioni’ di nanosatelliti nello spazio. È infatti di ieri la notizia di un nuovo accordo siglato con la compagnia Astrocast, spacializzata nella costruzione di cubesat, per il lancio di 10 nanosatellitia bordo di un vettore Vega tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020. I satelliti, che saranno rilasciati a un’altezza compresa tra 450 e 600 chilometri, saranno parte di una costellazione di 64 cubesat sviluppata da Astrocast con l’obiettivo di fornire servizi di connessione utili per la cosiddetta Internet of Things.
I primi nanosatelliti saranno rilasciati con gli strumenti di posizionamento satellitare standard sviluppati da D-Orbit, ma l’azienda sta già lavorando a un nuovo sistema personalizzato chiamato Ion. Questo veicolo, il cui primo test di volo è previsto per giugno 2019, sarà in grado di rilasciare fino a 48 cubesat allo stesso tempo.