È stato un ‘trasloco’ molto delicato, quello che ha vissuto la sonda Dart della Nasa per arrivare alla sua destinazione finale, la base di lancio di Vandenberg in California. Da qui partirà a fine novembre, prima missione nella storia destinata a sperimentare la deviazione di un asteroide.

Nell’immagine in alto, si può vedere la fase più difficile di questo trasferimento: all’interno della clean room del Johns Hopkins Applied Physics Laboratory, nel Maryland: il veicolo spaziale è stato spostato in uno speciale contenitore di spedizione. Successivamente è stato assicurato al ponte di un semirimorchio che l’ha trasportato da una costa all’altra degli Stati Uniti.

«Anche se si è trattato soltanto di pochi giorni – ha commentato Elena Adams, ingegnere dei sistemi della missione Dart – è stato un viaggio lungo da affrontare. Siamo stati tutti sollevati nel vedere il camion arrivare sano e salvo a Vandenberg, permettendo così a Dart di iniziare i suoi ultimi preparativi per il lancio».

A circa un anno dalla sua partenza, la sonda Dart si schianterà contro Dimorphos, il più piccolo asteroide di un sistema binario. L’impatto dovrà modificare l’orbita di questo oggetto intorno a Didymos, l’asteroide principale. Verificando così la fattibilità della deflessione asteroidale come strategia di difesa planetaria. L’evento sarà registrato da LiciaCube, il piccolo cubesat tutto italiano trasportato da Dart, che sarà l’unico testimone oculare di questo scontro cosmico.

 

Immagine in apertura: Il team del Johns Hopkins Applied Physics Laboratory inserisce Dart nel contenitore speciale prima della sua spedizione a Vandenberg. Crediti: Nasa/Johns Hopkins Apl/Ed Whitman