Da oggi ciascuno di noi potrà studiare la storia dell’universo semplicemente giocando in rete.

Si chiama Uchuu il cosmo virtuale, disponibile in cloud e accessibile a tutti, realizzato da un team internazionale di ricercatori provenienti da Giappone, Spagna, Stati Uniti, Argentina, Australia, Cile, Francia e Italia.

La simulazione Uchuu, che in giapponese significa “spazio esterno”, racchiude tutta l’evoluzione della materia oscura dal Big Bang ai giorni nostri. Un cubo computazionale senza precedenti, con lati di 9,63 miliardi di anni luce, in cui si evolvono 2100 miliardi di particelle di materia oscura. La simulazione più grande e realistica dell’universo mai realizzata permetterà a ciascuno di noi di viaggiare nel tempo per quasi tutti i 13,8 miliardi dell’esistenza del cosmo.

Un viaggio che non consente di esplorare stelle e pianeti, ma che indaga la struttura cosmica a larga scala, focalizzandosi sui misteriosi aloni di materia oscura da cui dipende la formazione delle galassie. Con Uchuu è dunque possibile studiare l’evoluzione di strutture quali galassie e ammassi di galassie a un livello di dimensioni e dettagli finora impensabile.

«Uchuu è come una macchina del tempo – dice Julia F. Ereza, dottoranda all’Instituto de Astrofísica de Andalucía uno degli enti dove si trova l’infrastruttura computazionale della simulazione – possiamo andare avanti, indietro e fermarci nel tempo, possiamo ‘zoomare’ su una singola galassia o allargare per visualizzare un intero ammasso. Possiamo vedere cosa sta realmente accadendo in ogni istante e in ogni luogo dell’universo dai suoi primi giorni ad oggi»

Per creare la simulazione il team internazionale ha utilizzato Aterui II, il più potente supercomputer del mondo dedicato all’astronomia. Nonostante questo, è stato necessario un anno di lavoro.

«Per produrre Uchuu sono state necessarie venti milioni di ore di supercomputer. – spiega Tomoaki Ishiyama, professore associato dell’Università di Chiba che ha sviluppato il codice utilizzato per generare la simulazione – Sono stati generati 3 Petabyte di dati, l’equivalente di quasi 900 milioni di foto da un cellulare da 12 megapixel”.

Il team di ricerca ha compresso tutte le informazioni sulla formazione e l’evoluzione degli aloni di materia oscura in un catalogo di 100 terabyte ora accessibile online.

Uchuu sarà di supporto agli astronomi per interpretare indagini future basate sui Big Data realizzate da diverse strutture, come il Subaru Telescope nelle Hawaii o la missione spaziale Euclid dell’Esa.

 

Crediti. immagine in evidenza: Tomoaki Ishiyama