Un ‘cuore’ luminoso parzialmente nascosto da lunghi fiocchi scuri, che creano un suggestivo contrasto cromatico: così la galassia Centaurus A si è presentata all’obiettivo della Dark Energy Camera (DECam), strumento installato sul telescopio Victor M. Blanco (osservatorio di Cerro Tololo in Cile).

Situata a una distanza di oltre 12 milioni di anni luce dalla Terra, in direzione della costellazione meridionale del Centauro, questa entità è stata scoperta nel 1826 e deriva da un evento traumatico: una fusione con un’altra galassia.

Centaurus A è uno degli oggetti celesti più studiati dell’emisfero celeste meridionale ed è stato osservato da diverse tipologie di telescopi, che ne hanno messo in rilievo le varie caratteristiche. La galassia è tornata alla ribalta per una nuova immagine, realizzata appunto dalla DECam, che mostra il suo particolare aspetto con un inedito dettaglio.

Il centro scintillante di Centaurus A è offuscato da lunghi filamenti di polvere, che sono il risultato di un’antica collisione tra una galassia ellittica di grandi dimensioni e una sua piccola ‘compagna’ a spirale. Lungo i nastri polverosi sono attive delle zone di formazione stellare, rese evidenti dalle nubi di idrogeno (in rosa) e dal tenue bagliore di stelle blu.

Centaurus A presenta altre caratteristiche interessanti. Osservazioni condotte con i radiotelescopi hanno evidenziato un colossale getto di materia che scaturisce dal centro della galassia e che riceve una forte accelerazione dalla presenza di un buco nero supermassiccio; il fenomeno rende Centaurus A una delle più importanti sorgenti radio nel cielo notturno. A luglio di quest’anno, inoltre, il network Event Horizon Telescope ha realizzato l’immagine di un getto che si slancia dal buco nero di Centaurus A, un oggetto extralarge dotato di una massa pari a 55 milioni di volte quella del Sole.

Il nuovo ritratto della galassia è stato realizzato dall’astronoma Monika Soraisam (Università dell’Illinois), nell’ambito di una vasta campagna di monitoraggio dedicata agli oggetti celesti variabili nelle galassie più rilevanti dell’emisfero sud.