Telescopi puntati su Mercurio, protagonista di una sfilata davanti al Sole. Il transito del piccolo pianeta roccioso davanti al disco solare, è iniziato ieri alle 13.35 ora italiana e si è concluso alle 19.04. L’evento, che accade in media 13 volte ogni secolo, non si verificava da più di tre anni e per rivederlo, dovremo attendere il 2032.
Le immagini del passaggio di Mercurio davanti al Sole, così piccolo rispetto alla nostra stella, danno un’idea di quanto sia difficile individuare pianeti extra-solari utilizzando il metodo del transito, cioè quello che misura la variazione di luminosità in una stella quando un pianeta le transita davanti.
Eppure, proprio con questo metodo, grazie alla grande sensibilità dei telescopi come Kepler in passato e Tess oggi sono stati individuati centinaia di esomondi.
In futuro grazie alle nuove generazioni di ‘cacciatori di esopianeti’ come il James Webb della Nasa e Cheops dell’Esa, quest’ultimo in partenza il prossimo dicembre, sarà possibile caratterizzare con più precisione i mondi già scoperti e classificarli ancora con più precisione, con il fine ultimo di individuare mondi il più possibile simili al nostro.