Basta sentire il suo nome per capire che si tratta di una scoperta avvenuta per caso. The accident, ‘l’incidente’: così è stata ribattezzata una nana bruna scovata grazie alla citizen science, la scienza fatta dai cittadini che sempre più spesso porta contributi fondamentali al mondo della ricerca.

Il cittadino scienziato autore della scoperta è l’ingegnere informatico Dan Caselden, che stava utilizzando un programma online da lui stesso costruito a partire dai dati del telescopio spaziale della Nasa Neowise. La missione, pensata per andare a caccia di asteroidi e comete, ha individuato anche un certo numero di nane brune – oggetti celesti molto particolari, troppo grandi per essere pianeti ma troppo piccoli per essere stelle.

Caselden stava osservando proprio le nane brune di Neowise, quando ha scovato un segnale che non era stato mai evidenziato prima perché non corrispondeva esattamente al profilo di una nana bruna. Questo segnale appariva infatti flebile in alcune lunghezze d’onda ma molto luminoso in altre, il che non si spiegava rispetto alle teorie conosciute. Da qui, il nome ‘incidente’. Un incidente che però con il tempo si è dimostrato particolarmente fortunato: un team di scienziati guidato dal centro di Astrofisica del Caltech californiano ha rianalizzato la scoperta di Caselden, scoprendo che la chiave del mistero sta nell’età dell’oggetto. Secondo il nuovo studio, The Accident potrebbe avere tra i 10 e i 13 miliardi di anni – almeno il doppio dell’età media delle altre nane brune conosciute. Ciò significa che si sarebbe formata quando la nostra galassia era molto più giovane e aveva una diversa composizione chimica. La scoperta suggerisce che, ampliando per così dire il criterio anagrafico, le nane brune della Via Lattea potrebbero essere più diffuse di quanto pensassimo.

Questo non è il primo esempio di ‘incidente’ astronomico fortunato nella scienza in generale, e nella citizen science in particolare. Basti pensare alle spettacolari immagini di Giove raccolte dai cittadini con JunoCam, oppure alle supernove scoperte molto spesso per caso grazie al progetto Zooniverse. Tanto che la Nasa ha recentemente deciso di scommettere ulteriormente sulla citizen science finanziando il progetto Active Asteroids, che metterà alla prova volontari scienziati per scovare gli strani e molto rari asteroidi con la coda che si aggirano nel cosmo. Nel continuo processo di democratizzazione della scienza, ecco che sempre più la partecipazione dei cittadini sarà fondamentale per far avanzare la conoscenza sul nostro universo e non solo.