Blue Origin non ci sta e torna all’attacco. La società di Jeff Bezos ha contestato in più occasioni la decisione della NASA di assegnare solo a SpaceX il contratto Human Landing System (HLS) per fornire il nuovo lander lunare per il programma Artemis quando molti si aspettavano che l’agenzia selezionasse due vincitori. Ora, dopo che il ricorso al Government Accountability Office (GAO) degli Stati Uniti è stato respinto, Blue Origin sta “alzando la posta” intentando una causa federale che sfida la decisione della NASA, secondo quanto affermato a TechCrunch da un portavoce di Blue Origin e riportato da Spacenews.
Blue Origin ha intentato causa il 13 agosto presso la Court of Federal Claims, che ha giurisdizione sulle contestazioni già esaminate dal GAO. I dettagli della causa non sono ancora disponibili al pubblico.
Lo scorso aprile, la NASA ha assegnato il contratto HLS a SpaceX per la sua offerta di $ 2,9 miliardi che vedrebbe una versione della navicella spaziale Starship della società utilizzata per far atterrare i prossimi astronauti della NASA sulla Luna come parte della missione Artemis 3 il cui lancio è attualmente previsto nel 2024, ma che con ogni probabilità slitterà al 2028. La scelta singola è stata una sorpresa, poiché ci si aspettava che la NASA scegliesse due delle tre società in lizza (oltre a Blue Origin, si stava prendendo in considerazione anche Dynetics) per mantenere viva la competizione e avere un lander di riserva pronto nel caso in cui fosse necessario. Come è avvenuto per le navicelle spaziali Dragon e Starliner.
La scelta singola da parte della NASA si era rivelata necessaria dopo che, nel 2020, il Senato ha approvato solo una frazione dei finanziamenti richiesti dalla NASA per lo sbarco lunare.
L’inattesa decisione di affidare alla sola SpaceX il contratto è stata accolta da formali proteste presentate al GAO sia da Blue Origin che da Dynetics. I ricorsi hanno impedito a SpaceX di iniziare a lavorare sul contratto con la NASA per ben 95 giorni mentre il GAO indagava. Questa causa federale potrebbe causare ulteriori ritardi.
Durante l’indagine del GAO, Bezos ha pubblicato una lettera aperta all’amministratore della NASA Bill Nelson, descrivendo i problemi derivanti dalla scelta dell’agenzia spaziale americana e indicando i motivi per riconsiderare la decisione. Nella lettera Bezos si è persino offerto di rinunciare a 2 miliardi di dollari di pagamenti per il loro lander se la NASA avesse cambiato idea.
Il GAO ha respinto i ricorsi di Blue Origin e Dynetics lo scorso 30 luglio e la NASA è rimasta ferma nella sua decisione di andare avanti solo con SpaceX. L’amministratore della NASA Bill Nelson ha chiesto e ottenuto dal Senato ulteriori finanziamenti per avere un’alternativa per il lander lunare. Cosa che è avvenuta ma al momento il contratto rimane in esclusiva a SpaceX.