Potremmo definirla la tela di Starliner. La navetta spaziale per il volo umano destinazione Stazione spaziale internazionale di produzione della Boeing sembra non trovare il bandolo della matassa. Ancora una volta il suo battesimo di volo è rinviato a data da destinarsi per risolvere un problema con le valvole sul veicolo spaziale.
Boeing ha infatti annunciato che il veicolo spaziale Starliner tornerà al Commercial Crew and Cargo Processing Facility presso il Kennedy Space Center per lavori aggiuntivi.
La Boeing aveva annunciato il test di volo inizialmente entro luglio, poi un primo rinvio al 3 agosto. Ma il tentativo di lancio è stato cancellato dopo aver scoperto problemi con 13 valvole nel sistema di propulsione della navicella. Problemi non risolti che hanno portato al rinvio sine die del test di volo.
Il test sarebbe stato il secondo dopo quello del dicembre 2019. Anche questo non andò perfettamente bene. L’obiettivo era attraccare la Iss trasportando con sé il manichino di prova Rosie, un peluche di Snoopy e circa 270 chilogrammi di rifornimenti. La navicella Starliner non giunse mai a destinazione. Il Mission elapsed time, il sistema con il quale la navicella esegue in modo automatico i vari momenti per entrare nell’orbita corretta, ebbe un malfunzionamento collocando la navetta su un’orbita errata.
Nonostante il malfunzionamento la Boeing poté testare la navicella, ma non in tutte le sue parti. Per questo si rese necessario programmare una nuova prova orbitale del tutto simile, senza equipaggio. Da allora è passato più di un anno e mezzo. E se la Boeing nel 2019 poteva dirsi in competizione con SpaceX di Elon Musk, dopo un anno e mezzo il divario appare incolmabile nel breve tempo. La navicella Crew Dragon ha effettuato il primo attracco alla Iss nel marzo del 2019, senza equipaggio. Poi, nell’estate 2020, il grande evento #LaunchAmerica, che ha permesso agli Stati Uniti di riconquistare l’accesso autonomo per i propri astronauti oltre l’atmosfera. E da quel momento per SpaceX, Dragon e Falcon 9 l’impervia strada si è fatta autostrada e a breve, mentre la Boeing combatte per rendere attiva la navicella Starliner, l’azienda di Elon Musk è pronta al test conclusivo della navetta riutilizzabile Starship.
La Starliner di Boeing e la Crew Dragon di SpaceX sono il risultato del programma Commercial Crew della Nasa. Quando fu firmato il contratto nel 2014 per entrambe le navicelle, si prevedevano i primi lanci entro la fine del 2017. Da allora sono però iniziati i ritardi, continui per entrambi i veicoli, tanto da arrivare alla proposta di utilizzare i voli di test per assicurare la rotazione di astronauti sull’Iss senza acquistare nuovi posti sulla russa Soyuz. Il clima è cambiato con il primo lancio di Crew Dragon, poi seguito dall’entrata in servizio effettiva pochi mesi dopo, e ora a pieno regime per il trasporto di donne e uomini sulla stazione orbitante.
D’altra parte la Boeing ha tutte le ragioni per insistere sul progetto. Se anche non dovesse risultare primario per la Nasa e il progetto Artemis, il nuovo mercato spaziale, aperto ai privati, che si sta aprendo e sarà in espansione nei prossimi decenni, necessiterà di molti fornitori di un accesso competitivo allo spazio. Sempre che sia competitivo.