I paracadute che permetteranno l’ammaraggio della navetta dello Space Launch System sono stati sottoposti a un test nel deserto dell’Arizona

Fulvia Croci 19 luglio 2018

Semaforo verde per il settimo test paracadute di Orion. La navetta destinata al trasporto di astronauti del programma Nasa Space Launch System, ha compiuto un atterraggio presso il sito Army Proving Ground a Yuma, in Arizona  lo scorso 12 luglio aprendo i suoi paracadute dopo aver raggiunto i 10 chilometri di altezza. A settembre, la Nasa ha in programma di effettuare l’ottava e ultima prova della serie, utilizzando  – anche questa volta – un veicolo di test a forma di dardo con che contiene i paracadute.

Durante il test del 12 luglio gli ingegneri hanno sganciato il veicolo di test a forma di dardo da un’altitudine che ha permesso di generare una velocità suoperiore a quella che Orion incontrerebbe in condizioni normali, spingendo così i paracadute fino ai loro limiti. Nel dettaglio la capsula avrà a disposizione undici paracadute: tre di copertura a prua, due parafreno, tre pilota e tre principali che permetteranno di ridurre la velocità consentendo un ammaraggio senza rischi nell’oceano.

I paracadute principali hanno un diametro di circa 35 metri e sono estremamente compatti, dato che vengono  trasportati a bordo di Orion all’interno di contenitori sottovuoto grandi come valigie. Una volta completate tutte le verifiche sulla sicurezza, i paracadute verranno utilizzati per i  primi voli di Orion: la Exploration Mission-1 senza equipaggio e la Exploration Mission-2, con astronauti a bordo.