Una startup australiana – la Cd3d Pty – ha sviluppato un dispositivo in grado di identificare i depositi di ghiaccio e i tunnel di lava sulla Luna, che potrebbero essere utilizzati per la costruzione di insediamenti per i futuri coloni. Il prototipo, denominato Maprad, misura solo un decimo delle dimensioni dei sistemi radar esistenti a penetrazione del suolo, ma è in grado di vedere a più di 100 metri sotto terra, una profondità ideale per l’identificazione di minerali, depositi di ghiaccio o tunnel di lava.
La Cd3d Pty ha ricevuto un finanziamento dall’iniziativa Moon to Mars dell’Agenzia spaziale australiana per sviluppare ulteriormente il prototipo, in collaborazione con la Rmit University. Successivamente, il dispositivo verrà testato sul campo, nello specifico in uno dei più grandi sistemi accessibili di tunnel di lava della Terra, situati nelle grotte di Undara – nell’estremo nord del Queensland, in Australia. Questi tunnel misurano fino a 20 metri di diametro e alcuni sono lunghi diverse centinaia di metri.
I tunnel scavati dalla lava nel sottosuolo lunare – si legge nello studio – potrebbero essere adatti per la costruzione di habitat, in quanto forniscono protezione dai frequenti impatti di meteoriti dalle radiazioni ultraviolette e dalle temperature estreme.
Sulla superficie lunare le temperature diurne sono spesso ben al di sopra dei 100 gradi e scendono rapidamente al di sotto dei -150 di notte. I tunnel potrebbero fornire una temperatura stabile vicina ai -22. Maprad verrebbe utilizzato anche per mappare i depositi di acqua ghiacciata, un elemento essenziale per la sopravvivenza umana. Il dispositivo potrebbe essere montato a bordo di un rover o anche su di un veicolo spaziale in orbita bassa. Dopo i test nelle grotte di Undara, i ricercatori cercheranno di ottimizzare Maprad per impedire l’interazione con i componenti metallici del rover o della sonda che lo ospiterà.