Non sappiamo ancora chi sarà l’astronauta a riportarci sulla Luna, ma da oggi conosciamo dove verrà ospitato prima di lasciare la sua impronta sulla superficie lunare. Si chiama Habitation and Logistics Outpost (Halo) il primo modulo che verrà realizzato dalla Northrop Grumman per il Lunar Gateway : l’avamposto in orbita lunare, progetto che vede riuniti i partner della Stazione Spaziale Internazionale, sarà la base da cui partiranno le missioni di esplorazione umana sulla Luna del programma Artemis di NASA che, a differenza delle missioni Apollo degli anni ’70, prevede una tappa intermedia.

Lo scorso 9 luglio l’Agenzia americana ha annunciato di aver finalizzato un contratto da 935 milioni di dollari con la multinazionale statunitense Northrop Grumman per completare la progettazione e lo sviluppo, ora in corso, del primo modulo Halo, oltre alla sua integrazione prevista già sulla Terra con l’elemento di alimentazione e propulsione fornito da Maxar Technologies. Un’integrazione di ulteriori moduli avverrà anche una volta in orbita.

Halo rappresenta la spina dorsale del Gateway, luogo dove gli astronauti vivranno e condurranno ricerche, che servirà anche da posto di comando per la stazione lunare e, infine, da “porto” verso il nostro satellite naturale.
Il modulo rappresenta l’evoluzione di Cygnus, navicella utilizzata per trasportare carichi alla Stazione Spaziale Internazionale, in un vero e proprio hub di attracco. Progettato con tre porte, Halo permetterà di agganciare diversi veicoli spaziali: le navicelle Orion con cui NASA trasporterà l’equipaggio dalla Terra all’orbita lunare e viceversa; i veicoli cargo come Dragon XL di SpaceX per il trasporto di carichi utili; infine, i lander per l’esplorazione della superficie lunare.

La realizzazione del modulo Halo vede in primo piano le esperienze e le tecnologie delle aziende aerospaziali italiane: in coordinamento con la Northrop Grumman, il modulo è in costruzione negli stabilimenti di Torino della Thales Alenia Space, gli stessi dove sono stati costruiti molti moduli della Stazione spaziale internazionale. In Italia sarà costruita la struttura primaria di HALO, quindi il modulo pressurizzato, oltre al sistema di controllo della pressione e parte del sistema di protezione dai micrometeoriti; infine, l’interfaccia con i sistemi di attracco della NASA.

L’accordo con Northrop Grumman è il culmine di un lungo percorso: nel 2016, il progetto del modulo abitativo ha vinto il premio Next Space Technologies for Exploration Partnerships (NextSTEP), programma di NASA per stimolare l’industria spaziale commerciale con cui fare partnership pubblico-privato. Sui sei vincitori, il progetto Halo è stato selezionato nel 2019 per un successivo contratto esclusivo in quanto ritenuto l’unico progetto in grado di soddisfare la scadenza del 2024 per il lancio di Artemis 3. Nel giugno 2020, 187 milioni di dollari erano stati già destinati per la revisione preliminare del progetto. Completata a maggio, la revisione ha confermato il design del veicolo e ha soddisfatto i requisiti generali del Gateway della NASA per la missione, comprese sicurezza e affidabilità. 

Mentre si rinforzava questa partnership, negli ultimi due anni i piani per il Gateway sono però cambiati.

La stazione lunare potrebbe non essere utilizzata per il ritorno dell’Uomo sulla Luna con Artemis 3. La NASA ha recentemente dichiarato che la navicella Orion della missione e il suo equipaggio potrebbero raggiungere direttamente la superficie lunare senza tappe intermedie. Questo a causa delle ultime modifiche nei piani di sviluppo del Gateway e i ritardi che ne conseguono.

Mentre prima la NASA prevedeva di integrare in orbita Halo col modulo di alimentazione e propulsione della Maxar Technologies, ora ha in programma di farlo sulla Terra e di lanciarli insieme, riducendo costi e complessità. Il lancio dei due moduli integrati è così slittato ulteriormente, annunciato ora per novembre 2024, mentre quello di Artemis 3 rimane previsto un mese prima, come da programmi iniziali. Se vi sono ora dubbi sull’utilizzo per il primo ritorno sulla Luna, vi sono certezze sul ruolo che la stazione lunare avrà sempre più nel futuro.

«La NASA sta costruendo l’infrastruttura per espandere l’esplorazione umana più lontano nel sistema solare come mai prima d’ora, compreso il Gateway, la stazione spaziale lunare che ci aiuterà a fare scoperte scientifiche stimolanti sulla Luna e intorno ad essa» afferma l’amministratore della NASA Bill Nelson.

 

Crediti immagine in evidenza: Northrop Grumman