A bordo di Hera, contributo dell’Europa a un esperimento internazionale di difesa planetaria, sarà ospitato HyperScout H, strumento per le rilevazioni di immagini iperspettrali, in grado di esaminare la composizione minerale dell’asteroide Dimorphos.
Grande quanto una scatola di scarpe, HyperScout H è stato sottoposto a ispezione nella camera bianca situata presso il centro Cosine, specializzato in soluzioni innovative che combinano fisica e tecnologia, a Sassenheim, nei Paesi Bassi.
Prima del volo di Hera, previsto nell’ottobre del 2024, lo strumento che sarà dotato di ‘occhi speciali’ che indagano la luce riflessa in tutte le bande dello spettro, dovrà superare il test ambientale.
«Stiamo sfruttando la vasta gamma di capacità di test per verificare che HyperScout H possa sopportare le condizioni proibitive dell’ambiente spaziale estremo a bordo di Hera», afferma Hannah Goldberg, responsabile del sistema Hera di Esa.
Hera volerà per un incontro ravvicinato con l’asteroide Dimorphos che, lo scorso anno è stato oggetto d’impatto con la missione Dart della Nasa. Impatto che ha modificato la sua orbita, come riportato anche da Licia Cube, minisatellite italiano a bordo di Dart.
Il cratere provocato dall’impatto puo’ essere fonte di dettagli significativi sulla composizione minerale dell’asteroide. Hera, grazie allo strumento HyperScout H, indagherà anche sulla massa di quanto rimasto di Dimorphos e del più grande asteroide Didymos, attorno al quale orbita Dimorphos.
HyperScout H contribuirà a tale obiettivo raccogliendo dati mineralogici cruciali per aiutare gli scienziati e i futuri pianificatori di missioni a comprendere meglio le composizioni e le strutture degli asteroidi.
«Osserveremo l’asteroide ‘colpito’ dalla missione Dart della Nasa, che ha generato un cratere con un’enorme distribuzione di materiale. Avere misurazioni iperspettrali ci aiuterà a capire esattamente la dinamica dell’impatto. Questo è fondamentale per la modellazione della fisica dell’impatto, e quindi per comprendere la tecnica di deviazione degli asteroidi e come possiamo utilizzarla in futuro in caso di necessità», conferma Paolo Martino, Deputy Mission Manager di Hera per Esa.
In apertura: l’asteroide Didymos (in basso a sinistra) e la sua piccola luna, Dimorphos, circa 2,5 minuti prima dell’impatto del veicolo spaziale Dart della Nasa. L’immagine è stata scattata dall’imager Draco di bordo da una distanza di 570 miglia (920 chilometri). Questa immagine è stata l’ultima a contenere una visione completa di entrambi gli asteroidi. Crediti: Esa/Science Office.