New Horizons, la sonda Nasa inviata nello spazio nel 2006 per studiare Plutone, il 17 aprile scorso ha tagliato il traguardo delle 50 unità astronomiche di distanza dal Sole, equivalenti a 7,5 miliardi di chilometri.
Per avere un’idea delle proporzioni, immaginiamo il Sistema Solare disposto su una strada di quartiere, dove il Sole è il centro di riferimento e la Terra, trovandosi lontana una unità astronomica, è la prima casa che incontriamo. A seguire Marte per seconda e Giove per quarta. New Horizons si troverebbe 50 case in fondo alla strada, ovvero 17 abitazioni oltre Plutone.
Ad oggi New Horizons è la quinta navicella spaziale ad aver raggiunto questa grande distanza, dopo le leggendarie Voyager 1 e 2 e le loro antesignane, le Pioneers 10 e 11.
Per celebrare il record, New Horizons ha fotografato il campo stellare in cui si trova in questo momento la collega Voyager 1. Mai prima d’ora un veicolo spaziale nella fascia di Kuiper aveva immortalato la posizione di un veicolo spaziale ancora più distante, situato nello spazio interstellare. Sebbene il Voyager 1 sia troppo debole per essere visto direttamente nell’immagine, la sua posizione è nota precisamente a causa del tracciamento radio della Nasa.
La sonda ha portato a termine con successo la prima esplorazione del sistema Plutone nel luglio 2015, eseguendo il sorvolo più lontano della storia di un corpo celeste. Il 1° gennaio 2019 ha compiuto il primo flyby di un oggetto nella Fascia di Kuiper, Arrokoth, noto anche come UltimaThule. Dal 2011 è nella fase di estensione della sua missione che prevede l’esplorazione della Fascia di Kuiper attraverso la quale sta attualmente viaggiando.
Terminati i suoi compiti, New Horizons seguirà le sorti delle colleghe Voyager 1 e 2, esplorando l’eliosfera esterna, l’elioguaina e l’eliopausa, che potrebbe raggiungere nel 2047.