Coste sabbiose in pericolo a livello globale: le bizzarrie del clima – e le manifestazioni meteo estreme che ad esse si accompagnano – stanno mettendo in crisi un ecosistema fragile, che negli anni ha conosciuto una forte spinta all’urbanizzazione e dove si svolgono varie tipologie di attività umane, turismo in primis.
Anche in questo caso, il monitoraggio via satellite può fare la differenza nel vigilare sui processi di erosione costiera, dovuti principalmente all’innalzamento del livello dei mari e all’eccessivo incremento delle maree.
I dati da satellite, infatti, sono al centro di un progetto dell’Esa dedicato proprio alle coste, Coastal Change from Space, che fa parte di un più ampio programma di Osservazione della Terra (Eo Science for Society).
L’Unione Europea ha una linea di costa che misura complessivamente quasi 68mila chilometri; circa metà della popolazione vive a meno di 50 chilometri dal mare, che, inoltre, è la meta più frequentata per le vacanze. Da questi dati, forniti dall’Agenzia Europea per l’Ambiente, si evince come i litorali abbiano un ruolo di grande importanza nella vita di milioni di cittadini e nell’economia degli stati rivieraschi.
L’erosione è stata riscontrata su molte coste europee e, a causa dell’innalzamento del livello marino, il processo è destinato a peggiorare; quindi, il monitoraggio dallo spazio riveste una funzione chiave, non solo per la raccolta dei dati, ma anche per realizzare interventi di salvaguardia mirati e applicazioni/prodotti per le autorità locali.
Il progetto Coastal Change from Space utilizza ben 25 anni di dati satellitari, inclusi quelli più recenti raccolti da Sentinel-1 e 2, costellazioni che fanno parte del programma europeo Copernicus. Il team del progetto ha mappato 2800 chilometri di litorali, focalizzandosi su Regno Unito, Irlanda, Spagna e Canada. I passaggi frequenti messi in atto da Sentinel-1 e 2 hanno permesso una più accurata osservazione dei cambiamenti e dei movimenti delle linee di costa dovuti alle burrasche.
Al momento, il set di dati del progetto, che in ogni fase ha visto il coinvolgimento degli utenti finali, annovera oltre 30mila immagini singole ed è disposizione degli studiosi per analizzare i processi erosivi a livello locale.
La prossima fase prevede l’utilizzo dei dati per migliorare le prestazioni dei modelli informatici e delle previsioni meteorologiche, nella prospettiva di attuare strategie efficaci di contenimento dell’erosione.
In alto: i cambiamenti della linea di costa a Malgrat de Mar, Spagna. I dati del 1994 sono della missione Landsat, mentre quelli del 2019 sono di Sentinel-2 (Crediti: dati Sentinel-Copernicus, elaborati da Esa, Argans Ltd e Landsat).