Il Moderate Resolution Imaging Spectroradiometer a bordo dei satelliti per l’osservazione terrestre Terra e Aqua della Nasa, hanno individuato la più grande fioritura di macro-alghe , il sargasso, situata nell’Oceano Atlantico. La Great Atlantic Sargassum Belt (GASB) può diventare così estesa da coprire la superficie dell’Atlantico tropicale dalle coste occidentali dell’Africa al Golfo del Messico. Lo studio condotto dal College of Marine Science in Florida, è stato pubblicato su ScienceLo scorso anno, più di 20 milioni di tonnellate di alghe marroni galleggiavano sulle acque superficiali delle zone interessate dallo studio e il team di ricercatori ha usato i dati ambientali e satellitari per seguirne l’evoluzione, scoprendo che il fenomeno è causato in parte da eventi naturali e in parte dalle attività dell’uomo.

Nutrienti in aumento, maggiori fioriture

In primavera e in estate, il Rio delle Amazzoni porta  sostanze nutritive nell’oceano: tali nutrienti potrebbero essere aumentati negli ultimi anni a causa dell’aumento della deforestazione e dell’uso di fertilizzanti. In inverno,  invece queste sostanze risalgono verso le coste dell’Africa occidentale fornendo nutrienti alle aree dove cresce il sargassoI dati analizzati tra il 2000 e il 2018 indicano un possibile cambio di regime nelle fioriture di alghe dal 2011. In mare aperto, il sargasso contribuisce alla salute dell’oceano fornendo un  habitat ideale  per tartarughe, granchi, pesci e uccelli e producendo ossigeno attraverso la fotosintesi come le altre piante. La proliferazione eccessiva di quest’alga ha invece effetti meno positivi: per esempio alcuni pesci non riescono a muoversi e respirare a causa della presenza di quest’ultima.

Sulle spiagge, le alghe marciscono rilasciando un gas di gas idrogeno solforato, potenzialmente in grado di rappresentare un problema per la salute di salute di persone affette da problemi respiratori. Prima del 2011, la maggior parte del sargasso si trovava principalmente nelle zone circostanti il ​​Golfo del Messico e il Mar dei Sargassi, che prende il nome proprio da queste alghe. In quell’anno, gli scienziati hanno notato una fioritura eccezionale anche in zone dove le alghe non erano  solitamente presenti, causando diversi problemi ai paesi bagnati da questo mare.

L’uomo ha una parte di responsabilità in questo fenomeno dato l’aumento dell’uso di fertilizzanti in Brasile e in altre zone del Sud America e i tassi sempre crescenti di deforestazione dell’Amazzonia. Le immagini satellitari, mostrano che il picco della fioritura di alghe si è verificato ogni anno tra il 2011 e il 2018. Durante i primi mesi del 2019 la fioritura è addirittura peggiorata rispetto allo scorso anno, ed è probabile che questo avrà un impatto sulle coste dei Caraibi settentrionali e su paesi caraibici come la Repubblica Dominicana, Porto Rico, Giamaica e Florida. Gli scienziati, affermano che prevedere l’andamento delle fioriture è piuttosto difficile poiché esse dipendono da una quantità di fattori correlati. I dati satellitari sono fondamentali per creare una panoramica generale e per ipotizzare interventi sulle aree più a rischio.