Quando aveva annunciato un anno pieno di lanci per SpaceX, Elon Musk diceva sul serio. Non è passata neppure una settimana dal touchdown pirotecnico di SN10, che già il prototipo numero 11 della navicella Starship è pronto in rampa di lancio. Il liftoff dovrebbe avvenire nel giro di pochi giorni, e questa volta il team di Boca Chica in Texas spera nel cosiddetto cigar – ovvero l’atterraggio in verticale, ‘a sigaro’, appunto. Senza chiaramente l’esplosione finale, come è stato per i tre prototipi precedenti.

SN10 in realtà c’era andato molto vicino: il soft landing c’è stato, tanto che il commentatore di SpaceX aveva già annunciato il successo completo. Ma circa 8 minuti dopo l’atterraggio, quando le squadre di soccorso che vengono sempre allertate per questi test si stavano già allontanando, il prototipo è stato avvolto dalle fiamme.

Questa settimana le verifiche hanno rivelato che il problema era da imputare a uno dei 3 motori raptor di SN10, che aveva una spinta troppo bassa. Probabilmente, secondo quanto affermato ieri da Musk su Twitter, a causa di una parziale immissione di elio dal serbatoio di testa del carburante. Un ‘dettaglio’ a cui i tecnici di SpaceX hanno lavorato alacremente in questi giorni, per fare le dovute correzioni al prototipo numero 11. Un sistema ormai collaudato: dopo ogni test, l’azienda ha continuato ad apportare modifiche incrementali alla sua navicella, in attesa di raggiungere il modello ‘perfetto’.

Starship, il veicolo che dovrebbe trasportare equipaggi umani sulla Luna e poi su Marte, è parte di un sistema di lancio completamente riutilizzabile. Nella sua versione finale, ogni navicella sarà in grado di trasportare fino a 110 tonnellate di carico. Il che, nella visione di Musk, renderà sostenibile il progetto di costruire un giorno colonie sulla superficie del nostro satellite e del pianeta rosso.