Un vero e proprio concerto galattico, quello ottenuto convertendo i dati dei telescopi spaziali Nasa ChandraHubble e Spitzer in suoni, attraverso il processo noto come sonificazione.

Il nuovo trio in concerto è composto dal Bullet Cluster,  la nebulosa del Granchio e la Grande Nube di Magellano.

Il Bullet Cluster, situato nella costellazione della Carena, è costituito da due ammassi di galassie in collisione. Quella che vedete è l’immagine che ha fornito la prima prova diretta della materia oscura, la misteriosa sostanza invisibile che costituisce la stragrande maggioranza della materia nell’Universo. La conversione inizia dal lato sinistro dell’immagine e si sposta verso destra. La luce degli oggetti situati verso la parte superiore dell’immagine viene convertita in suoni più alti mentre i dati che mostrano la materia oscura sono stati convertiti in frequenze più basse. All’interno del cluster sono presenti diverse galassie, e corrispondono a frequenze medie.

La Nebulosa del Granchio, situata 6.000 anni luce da noi nella costellazione del Toro, è uno dei resti di supernova più studiati del cielo visibile. Al suo interno ospita una pulsar con una massa pari a poco più quella del Sole concentrata in una sfera di una decina di chilometri di diametro. Ruotando intorno al proprio asse circa 30 volte al secondo, la stella di neutroni genera un campo magnetico di enorme intensità che emette fasci energetici molto forti. Per convertire questi dati in suono, ogni lunghezza d’onda della luce è stata accoppiata con una diversa famiglia di strumenti: i raggi X di Chandra (in blu e bianco) sono stati convertiti in ottoni, i dati di luce ottica di Hubble (in viola) sono corde e i dati infrarossi di Spitzer (in rosa) si sentono nei fiati. 

La terza e ultima protagonista di questo concerto galattico è la Grande Nube di Magellano, la galassia satellite della Via Lattea situata a quasi 160 mila anni luce dalla Terra e nella quale risiedono i resti di una supernova, scoperta nel 1987. In questo caso,  sono stati trasformati in musica diversi set di dati acquisiti tra il 1999 e il 2013 da Chandra e Hubble. I dati ottici sono stati convertiti in una gamma di note più alta rispetto ai dati dei raggi X, in modo che entrambe le lunghezze d’onda della luce possano essere ascoltate simultaneamente.

Il progetto di sonificazione dei dati è condotto dal Chandra X-ray Center nell’ambito del programma Universe of Learning della Nasa.