Si presenta come una cascata che fa fluire le sue acque verso un dislivello più basso, ma quello che sembra un elemento tipico di un paesaggio montano in realtà non è fatto d’acqua, ma di astri: si tratta di Ugca 193, una galassia dal particolare look che non è sfuggita allo sguardo acuto di Hubble.
Lo storico telescopio Nasa-Esa, infatti, ha immortalato la galassia con la sua fotocamera Acs (Advanced Camera for Surveys) nell’ottico e nel vicino infrarosso. Ugca 193, situata nella costellazione del Sestante ad una distanza di circa 32 milioni di anni luce dalla Terra, sembra essere la ‘residenza’ di una folta popolazione di giovani stelle, concentrate soprattutto nella parte in basso. In quest’area, esse hanno creato un alone azzurro che effettivamente contribuisce a dare alla galassia l’aspetto di una fresca cascata.
La tinta blu indica che gli astri hanno temperature molto elevate, maggiori anche di sei volte rispetto a quella del Sole. I colori delle stelle sono connessi alla loro temperatura e anche alla loro massa: i processi fisici che avvengono negli astri più massicci sono caratterizzati da livelli di calore particolarmente intensi, che danno luogo alla colorazione blu.
La sigla Ugca indica un catalogo astronomico: l’Uppsala General Catalogue Addendum. Si tratta dell’appendice dell’Uppsala General Catalogue, repertorio di oltre 12mila galassie osservabili nell’emisfero boreale, pubblicato nel 1973 dall’Osservatorio di Uppsala (Svezia).