Caccia all’esagono di Saturno. La tempesta perfetta che imperversa al polo nord del gigante gassoso è protagonista di uno studio dell’Università di Harvard che ha utilizzato i dati della sonda Nasa-Esa-Asi Cassini per realizzare un modello 3D del fenomeno. Secondo gli astronomi la particolare forma della tempesta si rivela quando i flussi atmosferici nelle profondità di Saturno creano vortici grandi e piccoli che circondano una corrente a getto orizzontale più grande, che soffia verso est vicino al polo nord del pianeta ed ha anche alcune tempeste più piccole al suo interno. Le tempeste più piccole interagiscono con il sistema più grande e, di conseguenza, conferiscono all’uragano la forma esagonale.
Secondo il modello la tempesta sarebbe profonda migliaia di chilometri, ben al di sotto delle cime delle nuvole di Saturno. Il fenomeno è stato osservato per la prima volta nel 1980 grazie al sorvolo della sonda Voyager 1 e da allora sappiamo relativamente poco su di esso dato che Saturno impiega circa 30 anni per orbitare intorno al Sole, lasciando per un lungo periodo entrambi i poli nell’oscurità celati da una spessa coltre di nubi. Il modello necessita ancora di alcuni dettagli per poter fornire una panoramica completa dei fenomeni su Saturno. Nel frattempo lo studio dell’atmosfera del pianeta è fondamentale per determinare la velocità con cui lo stesso si raffredda, a sua volta un dato cruciale per capire quali processi si stanno verificando nelle sue profondità.