La Bigelow – che ha realizzato il modulo Beam per la Stazione Spaziale Internazionale – ha fondato una nuova compagnia per gestire stazioni spaziali private
Ilaria Marciano21 febbraio 2018
L’azienda Usa pioniera nel campo dei moduli spaziali ‘espandibili’ ha fondato una nuova compagnia per gestire stazioni spaziali private: la Bigelow Space Operations, che gestirà le vendite, il servizio clienti e, in definitiva, le operazioni delle stazioni spaziali commerciali che la Bigelow Aerospace produrrà.
Il primo compito per la nuova azienda sarà quello di eseguire uno studio di mercato dettagliato per i moduli espandibili della società e su possibili varianti più grandi, per determinare qual è la domanda e se vale la pena procedere con il lancio dei primi due moduli B330 previsto entro la fine del 2021, con altri quattro moduli in programma.
La compagnia – la stessa che ha realizzato il modulo espandibile Beam per la Stazione Spaziale Internazionale – sta anche lavorando con altre società per organizzare il lancio di tali moduli e il trasporto di equipaggio e merci, con un minimo di otto voli all’anno.
Nel 2016 la società aveva firmato un accordo con la United Launch Alliance (Ula), joint venture tra Lockheed Martin e Boeing – che fornisce servizi di lancio alla Nasa e alla Difesa Usa – che prevedeva il lancio di un modulo abitabile B330 per mezzo di un Atlas V fornito da Ula. Di ricente, Bigelow Aerospace ha annunciato una nuova collaborazione con Casis (Center for the Advancement of Science in Space), l’organizzazione senza scopo di lucro che gestisce la parte dell’Iss designata come laboratorio nazionale. Tale partnership, che inizialmente coinvolgerà servizi di integrazione del payload per la Iss, potrebbe espandersi per dare a Casis un ruolo per la gestione della ricerca sui futuri moduli B330.