Era uno spettacolo cui non si assisteva da 45 anni. L’ammaraggio di una navicella spaziale con a bordo astronauti, un lento ed elegante splashdown che ci riporta indietro ai tempi del programma Apollo. Ma si tratta di un ritorno al futuro, perché questo déjà vu del recupero di un equipaggio via mare sugella definitivamente una nuova era del volo umano. Quella dove un cittadino statunitense può influenzare le sorti dell’agenzia spaziale che ha portato il primo uomo sulla Luna e che ha promesso di conquistare anche Marte, proprio grazie a questa nuova alleanza con il settore privato.
Elon Musk ha fondato la sua SpaceX con l’obiettivo di rendere l’uomo una specie multiplanetaria. Per adesso ha già dimostrato di essere in grado di inviare un equipaggio nello spazio e farlo tornare indietro sano e salvo. E così milioni di persone hanno assistito in diretta al ritorno dalla Stazione spaziale internazionale degli astronauti Doug Hurley e Bob Behnken, con un ammaraggio perfetto della capsula Crew Dragon avvenuto il 2 agosto alle 20.45 italiane nel Golfo del Messico.
Lo stesso pubblico virtuale che lo scorso 30 maggio aveva seguito con il fiato sospeso il lancio dell’equipaggio a bordo di un razzo Falcon 9 di SpaceX, primo volo dal suolo americano dopo il pensionamento dello Space Shuttle nel 2011. Lo splashdown di ieri invece è stato il primo dal 1975, con il ritorno nel Pacifico dell’Apollo nell’ambito della missione Apollo-Soyuz, impresa congiunta tra gli Stati Uniti e l’allora Unione Sovietica.
Negli ultimi nove anni la Nasa è stata dipendente da Roscosmos per il trasporto di astronauti, con la Soyuz che era l’unico taxi disponibile da e per la Iss. Fino ad oggi: la Crew Dragon di Elon Musk restituisce agli Stati Uniti l’autonomia in materia di human spaceflight. Il primo veicolo spaziale costruito e gestito da una società privata, ormai collaudato, nei piani dell’agenzia statunitense diventerà un mezzo di trasporto spaziale quasi di routine, in attesa di superare l’orbita bassa e intraprendere il viaggio verso la Luna e poi Marte.
Intanto il prossimo passaggio sulla comoda navicella targata SpaceX è già pronto, e porterà un nuovo equipaggio in orbita il 20 settembre.