Blackout, perdita del segnale Gps e intermittenza della rete internet: tutto questo può essere colpa del Sole. La nostra stella ha un continuo impatto su ciò che avviene sulla Terra, e questo è sempre più vero con l’aumento dei servizi basati sui satelliti. Le imponenti tempeste solari che agitano la superficie del Sole rilasciano infatti una grande quantità di radiazioni magnetiche, che possono avere grandi conseguenze sulle telecomunicazioni.
Ecco perché gli studi sul clima spaziale sono così importanti. Ad oggi però non è ancora possibile prevedere con esattezza l’arrivo di una tempesta solare, perché non esistono metodi per misurare in maniera diretta i cambiamenti nel campo magnetico dell’atmosfera del Sole.
Ora un aiuto potrebbe giungere dalla fisica quantistica. La proposta arriva da un team internazionale di scienziati guidato dall’Università di Lund in Svezia. Il nuovo studio, pubblicato su Astrophyiscal Journal Letters, è basato sulla cosiddetta interferenza quanto-meccanica. Si parte dal presupposto per cui tutta l’informazione proveniente dal Sole ci arriva attraverso la luce inviata dagli ioni presenti nella corona solare. La chiave per intercettare l’attività magnetica dell’atmosfera del Sole potrebbe quindi essere misurare l’attività degli ioni. Un’operazione possibile sfruttando appunto questa interferenza quanto-meccanica, ovvero la sovrapposizione energetica degli elettroni che si trovano nei singoli ioni.
Questi segnali sono quasi impercettibili, quindi è un po’ come cercare un ago nel pagliaio della corona solare. Difficile ma non impossibile, secondo gli autori dello studio. Gli scienziati hanno combinato calcoli teorici ed esperimenti realizzati con l’Electron beam ion trap , una sorta di bottiglia elettromagnetica in grado di isolare ioni energeticamente carichi. Se validato, questo metodo potrebbe diventare quanto di più vicino esiste all’osservazione diretta delle tempeste solari.
«Se saremo in grado di monitorare in modo continuativo i campi magnetici del Sole – commenta Ran Si, prima firma dell’articolo – potremo sviluppare una nuova meteorologia per il clima spaziale. Questo ci darebbe informazioni cruciali per la nostra società, che nella vita di tutti i giorni si basa sempre di più sulla tecnologia spaziale».