La Commissione Europea ha ridotto il budget per le attività spaziali per i prossimi sette anni. L’ammontare stanziato potrà arrivare a un tetto massimo di 13,2 miliardi di euro, che verranno utilizzati principalmente per il completamento dei programmi satellitari Galileo e Copernicus

Il taglio del budget è stato reso noto dopo i quattro giorni di negoziati di Bruxelles che hanno portato la Commissione  all’assegnazione di circa 1,8 trilioni di euro per compensare gli impatti economici dovuti alla pandemia da Covid-19. Nel dettaglio i 27 paesi membri hanno concordato un budget complessivo di 1,07 trilioni di euro che comprende anche quello spaziale, insieme a un pacchetto di recupero di 750 miliardi di euro composto da  sovvenzioni e prestiti. Il bilancio entrerà in vigore il 1 gennaio, dopo che avrà ricevuto l’approvazione del Parlamento Europeo.

Nel corso del 2018-2019 la Commissione ha spinto gli stati membri verso un finanziamento totale del bilancio spaziale di 16 miliardi di euro, aumentando del 50 percento la somma stanziata dal  bilancio 2014- 2020.

A maggio  – mentre l’attenzione era rivolta al pacchetto di aiuti per il recupero economico dalla pandemia –  la Commissione ha emesso una proposta  di bilancio rivista con un ammontare pari a 15,2 miliardi dedicati allo spazio. Questa riduzione iniziale ha spinto alcuni paesi come la Finlandia a votare a favore di un budget ancora più basso – i 13,2 miliardi attuali –  per via della perdita dei finanziamenti dovuti alla Brexit.

Nello specifico il bilancio spaziale approvato prevede 8 miliardi per il sistema di navigazione satellitare europeo Galileo e 4,81 per i satelliti del monitoraggio ambientale Copernicus. I restanti 392 milioni di euro saranno probabilmente suddivisi tra GovSatCom, un’iniziativa volta a fornire servizi di telecomunicazioni con caratteristiche di sicurezza ed affidabilità tali da consentirne l’utilizzo per finalità istituzionali e sugli investimenti europei in materia di Space Security Awareness (Ssa).

La decisione della Commissione segue di qualche settimana quella dell’Esa che ha selezionato le aziende sviluppatrici delle prossime sei missioni di Copernicus, finanziate con un budget di 2,55 miliardi dall’agenzia. Si tratta di un finanziamento iniziale sufficiente le prime fasi di costruzione dei satelliti realizzati da Airbus, Thales Alenia Space e Ohb. Per la fase successiva bisognerà attendere la seconda metà del 2021 quando l’Unione Europea deciderà se attuare un co- finanziamento del programma insieme all’Esa.