Un gruppo di astronomi dell’Università di Leicester ha individuato per la prima volta la presenza di aurore infrarosse su Urano. Lo studio, pubblicato su Nature Astronomy, potrebbe far luce sui processi che regolano i campi magnetici dei pianeti del Sistema Solare.
Le aurore ultraviolette sono già state osservate in passato, già dal 1986, quando gli scienziati hanno avuto a disposizione i primi dati su Urano grazie alla missione Voyager 2 della Nasa. Quelle infrarosse, invece, non sono mai state individuate fino ad oggi.
Le aurore sono causate da particelle cariche altamente energetiche, che vengono incanalate verso il basso e si scontrano con l’atmosfera di un pianeta attraverso le linee del campo magnetico di quest’ultimo. Su Urano, dove l’atmosfera è composta da una miscela di idrogeno ed elio, queste aurore emettono luce al di fuori dello spettro visibile e in lunghezze d’onda come l’infrarosso.
Il team ha utilizzato i Telescopi Keck alle Hawaii per analizzare le linee di emissione prodotte dalle aurore.
Nel dettaglio, nello spettro infrarosso, le linee emesse dal catione idrogenonio H3+ variano in luminosità a seconda di quanto calda o fredda sia la particella e dalla densità dell’atmosfera. In altre parole, le linee agiscono come un vero e proprio termometro nel pianeta.
«La temperatura di tutti i pianeti giganti gassosi, compreso Urano, è di centinaia di gradi Kelvin/Celsius superiore a quanto previsto dai modelli attualmente a disposizione – ha dichiarato Emma Thomas, autrice principale dello studio – questo dettaglio ci porta alla domanda: come mai Urano è più caldo del previsto? Un’ipotesi suggerisce che la causa di queste elevate temperature sia l’aurora energetica, che spinge il calore verso l’equatore magnetico».
Gli scienziati continueranno ad analizzare il fenomeno con i dati a disposizione e con quelli che verranno raccolti da missione future. Secondo il parere della comunità scientifica questo settore di ricerca potrebbe fornire nuove informazioni per altre ricerche soprattuto quelle che indagano sull’inversione magnetica dei poli terrestri.
Foto in apertura: rappresentazione artistica delle aurore ad infrarossi su Urano. Crediti: Nasa, Esa, M. Showalter