Il documentario Luna Italiana: Rocco Petrone e il viaggio dell’Apollo 11, diretto da Marco Spagnoli e tratto dal libro Dalla terra alla Luna di Renato Cantore, vince ex aequo il premio per il Migliore Documentario a Tsiolkovsky Space Fest il festival russo dedicato all’astronautica e sostenuto dall’Agenzia spaziale russa Roscomos. Il premio ex equo è stato condiviso con i russi Maxim Vasyunov e Roman Naumenkov autori di Baikonur. La caduta di Satana.

«Essere selezionato dallo Tsiolkovsky Space Fest di Mosca, che si tiene proprio nel centro principale di addestramento dei Cosmonauti è stato un grande onore» ha commentato il regista Marco Spagnoli. «Poi, vincere il premio per il Miglior Documentario ex aequo, è davvero qualcosa di straordinario ed è un’impresa paragonabile idealmente, dal punto di vista cinematografico, alla conquista della Luna. Un risultato di cui mi sento molto onorato e per il quale ringrazio Renato Cantore, il co-sceneggiatore che mi ha raccontato per primo questa storia, tutto il team dell’Istituto Luce a partire dalla produttrice Maura Cosenza e dal montatore David Paparozzi, Simone d’Amelio Bonelli e il team di History Channel, nonché l’Agenzia Spaziale Italiana e il suo Responsabile della Comunicazione, Francesco Rea, che ci ha aiutato a ricostruire scientificamente il racconto e a stabilire un rapporto proficuo con la NASA per ottenere materiali inediti».

L’Agenzia spaziale italiana ha infatti sostenuto da subito il progetto, conoscendo bene la storia di Rocco Petrone e il libro di Renato Cantore, una storia che sebbene non collegabile direttamente con le attività spaziali italiane, se non per la centralità di queste in Basilicata terra di provenienza della “Tigre di Cape Canaveral”, rappresenta lo spirito di conquista “scientifica e spaziale” del nostro paese che lo ha reso uno dei primi protagonisti sulla scena mondiale negli anni.

«È un grande risultato per un documentario  dedicato alla corsa alla Luna e che ci fa sentire orgogliosi, perché incentrato su un grande italiano, figlio di  emigrati in America – commenta il Presidente dell’Agenzia spaziale italiana Giorgio Saccoccia – Una storia come tante che descrive il genio è la passione di tantissimi italiani nel mondo! Ed è un prestigioso premio che sentiamo un po’ nostro per aver creduto, come ASI, in questo progetto e averlo sostenuto. La diffusione della cultura scientifica è uno dei mandati statutari dell’Agenzia Spaziale Italiana e noi perseguiamo queste obiettivo avvalendoci di ogni forma di comunicazione, comprese forme dell’arte capaci di raggiungere pubblici altrimenti lontani. Al regista Marco Spagnoli le mie più vive congratulazioni».

L’International Space Film Festival “Tsiolkovsky” è dedicato alla storia e alla modernità dell’astronautica. Gli obiettivi principali del festival cinematografico sono la formazione di un costante interesse degli spettatori nella produzione cinematografica dedicata all’astronautica, l’avvio della produzione e distribuzione di film sullo spazio, la creazione di prerequisiti per un dialogo internazionale tra scienziati e registi, nonché rappresentanti di altre aree dell’arte, che, ovviamente, possono diventare la giusta direzione per l’ulteriore sviluppo del cinema sullo spazio e la divulgazione dei risultati scientifici e tecnologici.

Il festival è dedicato ad uno dei padri dell’astronautica, K. E. Tsiolkovsky, a cui è stato dedicato un cratere della Luna e, nel 1989 a 54° dalla sua scomparsa avvenuta a Kaluga, sede del museo che porta il suo nome e del festival, eletto membro dell’International Aerospace Hall of Fame.

L’iniziativa di creare e organizzare il Festival Internazionale del Film Spaziale “Tsiolkovsky” è stata sostenuta dall’ Agenzia spaziale russa, Roscosmos, dal Ministero della Cultura della Federazione Russa, dal Governo della Regione di Kaluga, dal KE Tsiolkovsky State Museum of the History of Cosmonautics.