Non c’è due senza tre, recita il proverbio. Ed è esattamente ciò che si è verificato al terzo prototipo della navetta Starship di SpaceX.

Durante il test di pressione del combustibile criogenico condotto a Boca Chica, in Texas, la navicella, destinata a portare l’uomo sulla Luna e su Marte, ha fallito la prova, esplodendo e accartocciandosi su se stessa. 

Il test, condotto lo scorso 3 aprile, serviva a convalidare il veicolo prima della prova statica dei motori e di un volo di prova di qualche centinaio di metri.

Stessa sorte per i due prototipi precedenti: il primo ha visto l’esplosione di uno dei serbatoi durante un test di carico condotto a novembre 2019 mentre il secondo è esploso durante un test di pressione lo scorso febbraio.

Al momento, la causa dell’ultimo incidente non è ancora del tutto chiara. Secondo quanto riportato dal Ceo di SpaceX Elon Musk, si tratterebbe di un errore di configurazione del test. Non resta che attendere il prossimo prototipo attualmente in fase di assemblaggio.

Finora però, non è chiaro quando la Starship sarà pronta a volare con equipaggio.  I piani originari della compagnia prevedevano già a partire dal 2022 un sorvolo della Luna, con a bordo i primi turisti spaziali tra cui il miliardario giapponese Yusaku Maezawa che ha profumatamente pagato in anticipo l’escursione lunare. Riguardo a Marte, l’obiettivo metà anni venti di questo secolo sembra improbabile anche solo per un’orbita intorno al pianeta rosso. Le incognite di un viaggio così lungo e impegnativo, con un’esposizione ad almeno sei mesi ai raggi cosmici sono molteplici e rendono l’obiettivo di Musk più un manifesto strategico che una possibilità realtà.

Luna e Marte, dunque, sembrano sempre più lontani.