L’acqua su Marte sembrerebbe scomparire più velocemente di quanto ritenuto finora. E’ quanto rende noto un team di ricerca internazionale.
Sulla Terra, quando il sole illumina i grandi depositi di ghiaccio situati ai poli del pianeta, l’aria si arricchisce di vapore acqueo a seguito dell’evaporazione dell’acqua dalla superficie. Il vapore acqueo viene quindi trasportato dai venti verso altitudini più elevate e più fredde che portano alla condensa delle molecole d’acqua e alla conseguente formazione delle nuvole. Questo processo di condensazione impedisce una rapida e massiccia progressione dell’acqua verso quote più elevate dell’atmosfera, luogo in cui gli atomi di idrogeno e di ossigeno, a causa dei raggi ultravioletti del Sole, verrebbero separati, disperdendosi nello spazio.
Le particolari condizioni atmosferiche su Marte sembrano impedire la condensa, portando il vapore acqueo a salire negli strati superiori dell’atmosfera.
Attraverso misurazioni effettuate dal Trace Gas Orbiter di Exomars, i ricercatori hanno osservato che la dispersione sembra essere legata alle grandi quantità di vapore acqueo che si accumulano nell’atmosfera marziana – una concentrazione molto ampia ed insolita, da dieci a cento volte superiore rispetto alla media che dovrebbe consentire la temperatura del mondo rosso.
L’atmosfera viene quindi ‘sovraccaricata’ dal vapore acqueo, in particolare in determinate stagioni dell’anno e siccome la condensa delle molecole su Marte è spesso ostacolata, una maggiore quantità di particelle d’acqua fluisce nell’atmosfera superiore. Di conseguenza un maggior numero di atomi di idrogeno e di ossigeno – che la debole gravità marziana non riesce a trattenere – viene disperso nello spazio, portando a una progressiva perdita di acqua dal mondo rosso.
Lo studio è stato pubblicato su Science.