Presentate per la prima volta al pubblico le tute spaziali (ne avevamo parlato in questo video e in questo articolo) che verranno utilizzate dagli astronauti diretti sulla Luna con le missioni Artemis. I due modelli di tute  – la Exploration Extravehicular Mobility Unit (xEmu)  di colore bianco  pensata per muoversi sul suolo lunare  – e la Orion (Orion Crew Survival System Ocss) di colore arancione – ideata per l’interno degli habitat spaziali e per il viaggio – sono state presentate lo scorso 15 ottobre durante un evento appositamente dedicato presso la sede dell’agenzia spaziale americana a Washington.

 

La xEmu,  che ricorda esteticamente le tute utilizzate dagli astronauti nelle missioni Apollo, è stata progettata per resistere ai forti sbalzi di temperatura sul suolo lunare e potrà essere utilizzata anche per le attività extra veicolari che verranno effettuate sulla stazione cislunare, il Lunar Gateway.

 

La tuta, è dotata di cuscinetti articolari che offrono una maggiore mobilità degli arti rispetto al passato e sarà realizzabile su misura secondo le taglie degli astronauti. La tuta, è  inoltre in grado di mantenere in vita chi la indossa fino a sei giorni, in caso di depressurizzazione della cabina: ogni modello è dotato di un kit di sopravvivenza con un segnalatore di posizione, un coltello, una torcia, una luce di emergenza e una serie di bastoncini luminosi segnaletici. La versione Orion invece, è  stata progettata per garantire la 

massima sicurezza degli astronauti durante la permanenza nella stazione orbitante e negli habitat lunari. Dotata di un casco protettivo più leggero e in grado di connettersi più velocemente al sistema di comunicazione, la tuta ha anche un nuovo sistema di regolazione termica che fornirà maggior comfort agli astronauti.

 

La nuova era lunare targata Nasa con le missioni Artemis  prevede un approccio in due fasi: la prima vedrà lo sbarco sulla Luna di due astronauti, un uomo e una donna con la missione Artemis-3  entro il 2024, mentre la seconda, mira a creare una base che possa garantire la presenza umana sul nostro satellite entro il 2028. Le tecnologie che verranno ideate, saranno utilizzate per il prossimo grande passo dell’esplorazione spaziale umane, l’invio di astronauti su Marte.