È iniziato oggi, dall’Osservatorio Astronomico dell’INAF a Capodimonte, il lungo viaggio che porterà MicroMED fino sulla superficie di Marte, nella missione spaziale ExoMars 2020 promossa dalle agenzie spaziali europea e russa, che vede una importante partecipazione italiana, coordinata dall’Asi. Prima tappa Mosca, dove verrà integrato nella suite di sensori denominata Dust Complex e poi a Cannes per essere installato sulla Stazione fissa (Surface Platform) di ExoMars, il cui lancio alla volta del Pianeta rosso è previsto tra meno di un anno. MicroMED è un sensore destinato ad analizzare la polvere presente nell’atmosfera marziana in prossimità della superfice del pianeta, misurando la dimensione e l’abbondanza delle particelle di polvere. Grazie ad esso potremo capire come si sollevano le polveri su Marte ma aiuterà anche a scoprire se su Marte, come sulla Terra, il sollevamento di polveri è poi accompagnato dalla presenza di un campo elettrico atmosferico e quindi se in questi eventi vengono prodotte scariche elettriche. Avrà un ruolo importante anche nello sviluppo dei modelli climatici di Marte.
«Oggi è un grande giorno» commenta Francesca Esposito, ricercatrice dell’Istituto Nazionale di Astrofisica a Napoli, responsabile scientifica di MicroMED. «È la prima importante tappa per uno strumento nato grazie alla perseveranza, alla generosità, all’entusiasmo e alla competenza di un team che ha lavorato annullando lo spazio e il tempo. Uno strumento nato in un laboratorio dell’INAF a Napoli e cresciuto in un team più ampio che comprende ricercatori del Polo di Lecco del Politecnico di Milano, dell’INAF di Roma, di Bologna e di Arcetri e degli istituti INTA di Madrid e IKI di Mosca. MicroMED è stato realizzato completamente nei laboratori di Napoli, Lecco e Madrid, con l’importante contributo di alcune piccole aziende italiane tra cui la Marotta S.r.l. di Cercola, che ha realizzato in tempi record i componenti meccanici di precisione, la Gestione Silo di Firenze, che ha realizzato le ottiche custom e la TransTech di Napoli, che ha progettato e realizzato una particolare camera termica da inserire nella camera di simulazione marziana necessaria ai test dello strumento. Un lavoro sinergico tra competenze distribuite sul territorio coordinate dall’INAF di Napoli con il sostegno fondamentale dell’Agenzia Spaziale Italiana e della Regione Campania».
«MicroMED, parte del Dust Complex, darà un contributo importante nella comprensione delle caratteristiche delle particelle di polvere sospese nell’atmosfera marziana. Queste misure, mai fatte in precedenza, saranno effettuate in prossimità della superficie e pertanto molto rilevanti per le future missioni umane oltre che robotiche» aggiunge Raffaele Mugnuolo, responsabile Asi per la partecipazione scientifica alla missione Esa “ExoMars”.