L’estate scorsa il Wide-field Imager (Wispr) della sonda Nasa Parker, dedicata allo studio del Sole, ha acquisito un’immagine suggestiva del vicino celeste della Terra, Venere, che ha incuriosito i ricercatori del Naval Research Laboratory. 

«Sorprendentemente lo strumento è stato in grado di vedere attraverso le nubi di Venere – ha detto Mark Linton, autore dello studio – Wispr è molto sensibile alla luce visibile e in questo modo ci aspettiamo di vedere solo le nuvole. Ma lo strumento reagisce poco alla luce infrarossa e  questa emissione vene facilmente trasferita dalla superficie attraverso le nuvole».

Wispr è l’unico strumento di imaging a bordo della sonda ed è stato progettato presso l’Nrl. E’ in grado di registrare immagini in luce visibile della corona solare e dell’eliosfera, la vasta regione di spazio simile a una bolla che circonda il Sole.

Venere ha all’incirca le stesse dimensioni della Terra, ma è avvolta da un’atmosfera velenosa – composta da anidride carbonica – e ha una temperatura superficiale che raggiunge i 470 gradi, in grado di fondere il piombo. Wispr ha catturato l’immagine del lato notturno di Venere da una distanza di 12.380 chilometri, durante la terza manovra di ‘fionda’ gravitazionale avvenuta lo scorso 11 luglio. Gli scienziati stanno elaborando i dati ottenuti e tenteranno di capire se le immagini provengono dall’emissione infrarossa della superficie o se ritraggono la superficie in luce visibile.

«Le variazioni di luminosità  potrebbero essere causate dalle differenze nella luce visibile emessa da diverse composizioni chimiche della superficie, o in alternativa, dalle difformità nella luce infrarossa emessa da differenti temperature superficiali, dove gli elementi  più scuri rappresentano le montagne mentre quelle luminose le valli». Parker – lanciata nell’agosto 2018 –  sfreccerà nelle vicinanze di Venere per sette volte nel corso della sua missione. Nel corso di questi fly-by – il quarto è stato effettuato a febbraio – accenderà i suoi strumenti per catturare i segreti del gemello terrestre.

«Wispr apre nuovi orizzonti ad ogni orbita, in particolare dopo ogni sorvolo di Venere, permettendoci di studiare regioni precedentemente inaccessibili vicine all’origine del vento solare – conclude Linton –  Non è certamente progettato per l’osservazione di oggetti celesti come pianeti e comete, ma cerchiamo sempre di sfruttare ogni opportunità che abbiamo per ampliare gli orizzonti delle nostre conoscenze».