Ha atteso l’arrivo della primavera per lanciarsi in una speciale passeggiata cosmica, le cui conseguenze hanno fatto la gioia degli studiosi che hanno potuto osservare un raro evento astronomico: la vagabonda in questione è Europa, satellite naturale di Giove, che si è resa protagonista di un’occultazione stellare. La luna, una delle quattro scoperte da Galileo il 7 gennaio 1610, è passata di fronte ad una stella di sfondo, bloccandone la luce, e l’opportunità di poter osservare questa particolare situazione si deve alla messe di dati raccolti dalla missione Gaia dell’Esa, lanciata nel 2013 con l’obiettivo di realizzare una mappa tridimensionale della Via Lattea; grazie a queste informazioni, infatti, è stato possibile fare una previsione di quando sarebbe avvenuta l’occultazione e organizzare al meglio la campagna di osservazione. I risultati sono illustrati nell’articolo “First stellar occultation by the Galilean moon Europa and upcoming events between 2019 and 2021”, pubblicato di recente su Astronomy & Astrophysics. L’indagine è stata condotta da un team internazionale di astronomi, coordinato dall’Osservatorio Nazionale del Brasile; vi hanno preso parte anche esperti del Jet Propulsion Laboratory della Nasa.
L’occultazione è avvenuta il 31 marzo 2017; per Europa si è trattato del primo coinvolgimento in un fenomeno del genere, già sperimentato da due sue colleghe galileiane – Io e Ganimede. La campagna di osservazione è stata condotta da nove osservatori dislocati tra Brasile, Cile e Venezuela: infatti, dai dati di Gaia era emerso che il fenomeno sarebbe stato visibile dal Sud America, in una fascia che ‘taglia’ il continente da nordovest a sudest. Gli astronomi tengono in grande considerazione le occultazioni perché da esse si possono desumere numerosi dati dei corpi celesti in primo piano: ad esempio, le dimensioni, la forma, la collocazione e l’eventuale presenza di un’atmosfera o di strutture come gli anelli. L’occultazione del 2017, infatti, ha consentito di rifinire alcuni parametri di Europa, ad esempio il raggio, che è pari a 1561,2 chilometri e i due assi (1562 chilometri per il ‘semi maggiore’ e 1560,4 per quello ‘semi minore’). La luna, quindi, non è perfettamente sferica ma ellissoidale.
Altre occultazioni potrebbero verificarsi nel 2020 e nel 2021: Giove, infatti, si troverà a passare in una porzione di cielo che sullo sfondo ha il centro galattico e i suoi satelliti naturali si troveranno di fronte a stelle di background molto luminose: se le occultazioni dovessero ripetersi, sarebbero molto utili per acquisire nuovi dati sulle lune, anche quelle minori. In base alla seconda release di dati di Gaia, gli autori dello studio hanno potuto identificare una serie di date, che dovrebbero vedere i quattro satelliti galileiani coinvolti in questo fenomeno. Gli astronomi non si lasceranno sfuggire questa occasione perché Giove tornerà in una posizione così favorevole soltanto nel 2031.