Sono 265mila e, cronologicamente, si collocano tra 13,3 miliardi e 500 milioni di anni dopo il Big Bang, offrendo agli astronomi un ensemble molto variegato che si spinge fino agli albori del cosmo: sono le galassie protagoniste di una spettacolare foto di Hubble che costituisce un inedito ritratto di come si è evoluto l’Universo. Per creare questo scatto di gruppo sono state utilizzate circa 7.500 immagini singole, realizzate nell’arco di 16 anni di attività del telescopio Nasa-Esa, per un totale di oltre 250 giorni di lavoro. La foto corale, quindi, mostra come le galassie cambino nel corso dei millenni, crescendo fino a diventare le entità extra large visibili nel vicino Universo.
L’ambizioso ritratto, chiamato Hubble Legacy Field, include anche osservazioni effettuate dal telescopio nell’ambito di varie mappature del campo profondo, inclusa la Xdf (eXtreme Deep Field); la gamma delle lunghezze d’onda si estende dall’ultravioletto al vicino infrarosso. Il lavoro sull’immagine ha coinvolto un gruppo internazionale di ricercatori, che comprende, oltre all’Hubble Legacy Field Team, esperti delle Università della California-Santa Cruz, del Connecticut, di Leida e di Ginevra. L’astronomo Edwin Hubble soleva definire le galassie i ‘marcatori dello spazio’ (markers of space) e in effetti queste entità consentono agli studiosi di tracciare l’espansione dell’Universo, forniscono indizi per comprendere i processi fisici e chimici sottesi ad esso e hanno creato le condizioni per lo sviluppo del Sistema Solare e della vita.
La nuova immagine, che è la prima di una serie e contiene un numero di galassie 30 volte superiore rispetto ai precedenti campi profondi, ha visto il coinvolgimento di ben 31 programmi scientifici connessi ad Hubble ed è disponibile, unitamente alle singole foto da cui deriva attraverso l’archivio Mast (Mikulski Archive for Space Telescopes). All’inizio della missione di Hubble, gli astronomi discussero a lungo sull’opportunità di impegnare il telescopio sull’Universo distante, ma si dovettero ricredere quando, nel 1995, il telescopio riuscì a cogliere numerose galassie mai osservate prima, cimentandosi con successo nel campo profondo. La foto corale, secondo il gruppo di lavoro, sarà utile per impostare le attività di ricerca dei telescopi che raccoglieranno il testimone di Hubble, ovvero Wifirst e Webb.