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La missione di rifornimento Ng-23, che inaugura la nuova versione del cargo orbitale Cygnus Xl, è in viaggio verso la Stazione Spaziale. Partita due giorni fa dalla Florida a bordo di un Falcon 9 di SpaceX, la navetta ha registrato un arresto anticipato del motore principale durante due accensioni programmate per l’innalzamento dell’orbita, un imprevisto che non compromette in alcun modo il successo della missione ma sposterà l’arrivo alla Stazione Spaziale oltre i tempi programmati.
La Nasa ha comunicato che tutti gli altri sistemi del veicolo risultano comunque pienamente operativi e che la nuova data di arrivo è in fase di definizione.
Una volta raggiunto il laboratorio orbitante, Cygnus verrà catturata dal braccio robotico Canadram2 Nasa che la sposterà fin sotto il portello di attracco ‘Node one’ del modulo Unity, per poi guidare l’agganciamento.

Novembre 2022, il cargo Cygnus viene agganciato al modulo Unity della Iss, guidato dal braccio Canadarm2 (in basso) – Crediti: Nasa
Cygnus Xl rappresenta un’evoluzione del cargo sviluppato dall’azienda statunitense Northrop Grumman ed è utilizzato dalla Nasa per rifornire l’equipaggio della Stazione Spaziale sin dal 2013 nell’ambito del programma Crs (Commercial Resupply Services), insieme alla Sojuz Progress della russa Roscosmos e alla capsula Dragon di SpaceX. Fino a oggi, grazie ai trasporti con il Cygnus, sono stati consegnati alla Iss 71 tonnellate di rifornimenti.
Rispetto alle precedenti versioni, in grado di trasportare circa 3.900 chili, la nuova configurazione ‘Xl’ aumenta in modo significativo le capacità di carico, portandole a 5 tonnellate. Insieme a Northrop Grumman, che ha costruito il modulo di servizio, Cygnus Xl è stato prodotto anche con la collaborazione di Thales Alenia Space, che ha sviluppato e realizzato il Cargo Pressurizzato (Pcm) nel quale vengono stipati cibo, merci e strumentazione scientifica.
Il cargo attualmente in viaggio verso la Stazione Spaziale è stato battezzato S.S. William “Willie” McCool, in memoria di uno degli astronauti deceduti nel disastro dello Space Shuttle Columbia del 2003.
Cygnus Xl non è un veicolo riutilizzabile, non ha protezioni di sicurezza né sistemi per atterrare. Dei tre veicoli usati dalla Nasa per il trasporto merci, soltanto la capsula Dragon si può recuperare, rimettere a punto e usare per una nuova missione.
Cygnus resterà agganciato alla Iss fino a marzo 2026, poi verrà riempito di rifiuti e materiali di scarto prodotti dagli astronauti a bordo prima di staccarsi per iniziare le manovre di deorbitazione programmata. Queste sono impostate per un rientro controllato che lo fa ricadere sulla Terra in zone remote prestabilite, per evitare il rischio che eventuali resti provochino danni a persone o cose. Le temperature generate dall’attrito durante la discesa raggiungono anche i 1500 °C che finiscono per incenerirlo completamente, o quasi.
Foto: Il cargo Cygnus durante una missione di rifornimento della Stazione Spaziale, nell’agosto del 2024
Crediti: Nasa