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Con l’avanzare dell’esplorazione spaziale è necessario trovare soluzioni per contrastare la perdita di massa muscolare e ossea causata dall’esposizione prolungata all’ipogravità, con il conseguente declino della salute degli astronauti.

Un team di scienziati di Bristol ha proposto lo sviluppo di una tuta spaziale che utilizza Muscoli Artificiali a Bolla (Bam), un dispositivo pneumatico morbido e leggero che offre un elevato rapporto resistenza/peso. In passato, sono stati proposti esoscheletri robotici, ma troppo pesanti e ingombranti.

Avendo come obiettivo Marte, i ricercatori hanno considerato una gravità che è il 37 percento rispetto a quella terrestre. Non solo. Una missione sul pianeta rosso richiede circa mille giorni di viaggio per cui si è calcolata una perdita di massa muscolare fino al 20 percento al mese e di densità ossea di circa 1 o 2 percento.

I ricercatori hanno, quindi, costruito una gamba robotica per simulare la camminata nella gravità marziana e hanno testato le prestazioni della tuta. Sono stati utilizzati tre Bam paralleli per assistere la flessione delle gambe durante la deambulazione. I risultati sono stati pubblicati su Acta Astronautica.

I risultati hanno dimostrato l’efficienza del dispositivo: ha aumentato sia l’angolo massimo di flessione del ginocchio sia la velocità di movimento delle gambe, senza interferire con il ritmo naturale della camminata.

La ricerca rappresenta un passo importante verso la fattibilità di missioni spaziali di lunga durata, ma offre anche alternative comode per persone con difficoltà motorie.

 

Crediti immagine in evidenza: Acta Astronautica