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Lo strumento Extreme Ultraviolet Imager (Eui), di Solar Orbiter, missione Esa cui fa parte anche l’Agenzia Spaziale Italiana, ci regala oggi una nuova immagine ad alta risoluzione della corona solare.

La sonda Solar Orbiter, lanciata nel 2020, ha l’obiettivo di misurare il plasma del vento solare, i campi elettromagnetici e particelle energetiche in una zona vicina al Sole, dove questi elementi sono ancora relativamente incontaminati e le loro proprietà non sono state modificate dai successivi processi di trasporto e propagazione.

A cinque anni dall’inizio della sua missione, Solar Orbiter stupisce ancora una volta con questa vista dettagliata del Sole. Quella che si può vedere nella foto è l’atmosfera calda di milioni di gradi del Sole, chiamata corona, così come appare nella luce ultravioletta.

ll Sole appare come una sfera di colore giallo caldo con la superficie ricoperta da una chioma disordinata e luminosa. Il bagliore giallo si estende fino ai bordi dell’immagine, con alcune regioni più luminose di altre. Molti archi gialli brillanti spiccano da un’ampia fascia attorno all’equatore del Sole. Una regione più scura è tracciata vicino al polo sud del Sole. Gli archi luminosi e alcuni materiali più scuri sono visibili anche intorno ai bordi del Sole.

Ottenere un’immagine così dettagliata non è un’impresa facile. Il 9 marzo 2025, a circa 77 milioni di km dal Sole, lo strumento Solar Orbiter è stato orientato in modo da puntare su diverse regioni del Sole.

In ogni direzione di puntamento, la sonda è stata posizionata su una griglia di 5 x 5 e su ognuna di esse lo strumento Extreme Ultraviolet Imager (Eui) ha catturato sei immagini ad alta risoluzione e due panoramiche grandangolari.

Il risultato combina ben 200 singole immagini per ottenere la più ampia vista ad alta risoluzione del Sole.

Solar Orbiter è una missione spaziale di collaborazione internazionale tra Esa e Nasa. Lo strumento Extreme Ultraviolet Imager (Eui) è guidato dall’Osservatorio Reale del Belgio (Rob).

 

Nell’immagine in alto il sole ripreso dall’Extreme Ultraviolet Imager, Eui. (Crediti: Esa, Nasa/Solar Orbiter/EuiTeam, E. Kraaikamp – Rob)