Il telescopio spaziale Hubble ha recentemente immortalato due affascinanti ammassi globulari, Liller 1 e NGC 6717, offrendo una nuova prospettiva su questi antichi e misteriosi sistemi stellari situati nella Via Lattea.

Liller 1: un ammasso con stelle di età diverse

Situato a 30mila anni luce dalla Terra, all’interno del rigonfiamento centrale della nostra galassia, Liller 1 è un ammasso globulare unico nel suo genere. A differenza della maggior parte degli altri cluster, che ospitano esclusivamente stelle antiche, Liller 1 presenta almeno due popolazioni stellari: la più antica ha circa 12 miliardi di anni, mentre la più giovane ha ‘solo’ 1-2 miliardi di anni. Questo suggerisce che l’ammasso abbia avuto un periodo di formazione stellare straordinariamente lungo, una caratteristica insolita che ha catturato l’attenzione degli astronomi.

Hubble è riuscito a ottenere una visione nitida di Liller 1 grazie alla Wide Field Camera 3 (Wfc3), che ha catturato la luce infrarossa in grado di penetrare la densa polvere interstellare del rigonfiamento galattico. Questa capacità ha permesso di superare l’oscuramento causato dalla polvere cosmica e di osservare in dettaglio la struttura dell’ammasso.

NGC 6717: la gemma del Sagittario

Dall’altra parte della Via Lattea, a 23mila anni luce dalla Terra, si trova NGC 6717, un altro ammasso globulare osservato da Hubble. Situato nella costellazione del Sagittario, NGC 6717 è stato scoperto dall’astronomo William Herschel nel 1784 ed è noto anche con le designazioni Eso 523-14 e Gci 105.

NGC 6717 presenta una forte concentrazione di stelle nel suo nucleo, mentre le sue zone periferiche sono più scarsamente popolate, creando un contrasto suggestivo tra la densità stellare centrale e i confini meno affollati. Alcune delle stelle in primo piano, più vicine alla Terra, mostrano particolari picchi di diffrazione, linee luminose incrociate che derivano dall’interazione della luce con le strutture di supporto del telescopio Hubble.

L’area in cui si trova NGC 6717 è particolarmente difficile da osservare a causa della presenza di gas e polveri galattiche, che assorbono la luce visibile e ostacolano lo studio degli oggetti celesti in questa regione. Tuttavia, grazie alle fotocamere Wfc3 (Wide Field Camera 3) e Acs (Advanced Camera for Surveys), Hubble è stato in grado di catturare dettagli straordinari dell’ammasso, utilizzando dati raccolti in più lunghezze d’onda, tra cui l’ultravioletto, il vicino infrarosso e l’ottico.

Due testimoni dell’antico Universo

Sia Liller 1 che NGC 6717 rappresentano preziosi strumenti di studio per gli astronomi, offrendo nuovi spunti sulla formazione e l’evoluzione degli ammassi globulari nella Via Lattea. L’analisi delle loro popolazioni stellari, della loro distribuzione e delle loro caratteristiche uniche aiuta a comprendere meglio la storia della nostra galassia e dei processi che ne hanno modellato la struttura nel corso di miliardi di anni.

Grazie a Hubble, possiamo continuare a svelare i segreti di questi antichi custodi del cosmo e approfondire la nostra conoscenza dell’Universo primordiale.