Anche le zone orientali dell’Antartide, ritenute ancora piuttosto stabili, cedono ai colpi del riscaldamento globale: investite da un’ondata di calore di portata eccezionale a metà marzo, queste aree hanno visto – per la prima volta – il collasso di una piattaforma glaciale, la Conger.

Situata nella terra di Wilkes, la piattaforma era grande all’incirca quanto Roma e il suo traumatico finale è stato osservato dai satelliti Sentinel-2 del programma europeo di Osservazione della Terra Copernicus. Con i dati raccolti dallo sguardo elettronico di queste ‘sentinelle’, è stata realizzata un’immagine ‘then & now’ che mette in evidenza la drammatica situazione in cui versano le fragili aree polari: a sinistra, nella foto scattata il 30 gennaio 2022, la piattaforma appare ancora in buona salute, mentre a destra, il 21 marzo 2022, la Conger è ridotta ad un cumulo di frammenti di ghiaccio galleggianti.

La piattaforma, comunque, aveva mostrato segni di debolezza già dall’inizio del 2020: gli scienziati, infatti, si erano accorti che le sue dimensioni stavano gradualmente diminuendo e che all’inizio di quest’anno l’ammontare di ghiaccio si era già ridotto della metà. Quindi, secondo gli esperti, è probabile che il collasso della Conger non avrà conseguenze particolarmente disastrose nell’immediato, ma è un fatto indicativo di quello che potrebbe avvenire se la crisi climatica peggiorasse.

Credit: European Union, Copernicus Sentinel-2 imagery