Paesaggio marziano a perdita d’occhio. E’ l’occhio di Curiosity, che ci rimanda un panorama suggestivo del Pianeta rosso. Dalla cresta del crinale Vera Rubin, sul fianco del Monte Sharp, il rover marziano, in uno sguardo, abbraccia i 18 chilometri percorsi in questi cinque anni. Le immagini ci rimandano uno scenario montuoso aspro che si estende fino a circa 85 chilometri più in là. Dal 2012 Curiosity passeggia nel cratere Gale, prendendosi tutto il tempo necessario per studiare e perforare il terreno, con l’ambizione di perseverare nella scalata del Monte Sharp che si innalza imponente per 5000 metri nel mezzo del cratere. Le immagini della fotocamera Mast (MastCam), installata sul rover, risalgono a tre mesi fa e ritraggono un momento di pausa dalla scalata sul bordo nord del crinale, solo un attimo per riprendere fiato, ammirare il paesaggio e spostarsi più a sud, allo studio di alcune rocce sporgenti. Pervenute la scorsa settimana al team terrestre di Curiosity, le foto ricordo dell’escursione sono arrivate in quantità record, anche grazie all’ausilio della sonda MAVEN della Nasa, incidentalmente in orbita ravvicinata al rover.
“E’ la prima volta che Curiosity getta uno sguardo all’indietro su tutta la strada fatta. Eccezionalmente possiamo vedere la piana del cratere estendersi all’orizzonte e spingersi fino al profilo montagnoso del confine estremo, a nord” spiega Ashwin Vasavada, scienziato di Curiosity al Jet Propulsion Laboratory della Nasa, in California. Complice degli scatti, il bel tempo; le immagini sono state catturate appena prima del solstizio d’inverno nella parte settentrionale, con garanzia di cieli limpidi e ottima visibilità.
L’inquadratura marziana abbraccia tutti i siti in cui Curiosity ha soggiornato. Da Yellowknife Bay, dove, nel 2013, si scoprirono tracce di un antico lago ospitante gli ingredienti per una vita microbica, al Peace Vallis, più a nord, il canale che, tre miliardi di anni fa, portava acqua e sedimenti al cratere, al Kimberley, al Murray Buttes, tutte tappe lungo il tragitto. Dall’alto, la MastCam inquadra la Clay Unit, una estensione di argille, prossimo obiettivo del rover. Ma, prima del tuffo nell’argilla, è intenzione del team rimettere al lavoro Curiosity con l’attività di perforazione su Vera Rubin, ovviando con soluzioni intraprendenti ai problemi meccanici riscontrati nel 2016 che causarono la sospensione delle trivellazioni. Il panorama è visibile qui.