di Enrico Potenza
Alle 23:02 di ieri la NASA ha lanciato con successo il secondo satellite meteorologico di nuova generazione per la National Oceanic and Atmospheric Administration(Noaa). Il satellite, attualmente denominato Goes-S (Gesotationary Operational Environmental Satellite-S), è stato caricato a bordo di un razzo Atlas V della United Launch Alliance (Ula) partito dal complesso di lancio di Cape Canaveral in Florida. Il Goes-S consentirà di raccogliere quasi in tempo reale dati precisi ed affidabili sui cambiamenti climatici nell’emisfero occidentale, nonché di tracciare e tenere sotto controllo tempeste violente, fulmini, incendi, banchi di nebbia costieri e altri fenomeni pericolosi.
Thomas Zurbuchen, associate administrator for science della Nasa, si è detto molto orgoglioso della collaborazione inter-agenzia con la Noaa e ha rimarcato come “GOES-S rappresenti una risorsa nazionale che avrà un enorme impatto sulla vita di tutti i giorni nell’emisfero occidentale”. Una volta raggiunta l’orbita geo-stazionaria, all’incirca a 36000 km dalla Terra, fra più o meno due settimane il satellite verrà rinominato Goes-17 e opererà in tandem con Goes-16, il primo della nuova serie di satelliti geo-stazionari della Nooa che osserva la porzione orientale degli Stati Uniti, estendendone il raggio d’azione dalla costa ovest dell’Africa alla Nuova Zelanda.
Goes-17 non solo apporterà un massiccio miglioramento alle previsioni del tempo, ma permetterà di tracciare incendi e altri fenomeni naturali in grado di minacciare l’uomo e l’ecosistema così da poter intervenire in maniera preventiva ed efficiente. Esso inoltre raccoglierà informazioni sugli spostamenti di densi banchi di nebbia che spesso disturbano le attività aeroportuali. A bordo del satellite è stato inoltre caricato lo strumento Geostationary Lightning Mapper (GLM), il quale monitorerà i picchi nell’attività dei fulmini, ormai noto presagio di tempeste. “Ad oggi il tempo medio per lanciare avvisi sull’arrivo di un tornado oscilla fra i 10 e i 15 minuti,” ha detto Tim Walsh, acting director del programma GOES-R “ma con l’utilizzo del GLM contiamo di aumentare notevolmente questa finestra temporale e forse addirittura di raddoppiarla”.