La vita sulla Terra la diamo per scontata, ma come ci mostrano i tanti esopianeti trovati, così come anche i pianeti del Sistema Solare, le condizioni perché si sviluppi sono tutt’altro che comuni. E in effetti certezza di come si sia sviluppata la vita animale oltre la vita microbiotica ad oggi non vi è ancora neanche per la Terra.

Non vi era fino ad oggi. Almeno per quanto affermato dai ricercatori dell’Università Nazionale Australiana (ANU) che, in un articolo apparso su Nature e illustrato a Parigi nel corso della Goldschmidt Conference, affermano di aver risolto il mistero di come i primi animali siano apparsi sul nostro pianeta Terra, un momento fondamentale senza il quale gli esseri umani non sarebbero esistiti.

Il principale autore dello studio, Jochen Brocks della ANU Research School of Earth Sciences, afferma infatti  di aver trovato la risposta in antiche rocce sedimentarie dell’Australia centrale. “Abbiamo ridotto queste rocce in polvere – spiega – ed estratto molecole di antichi organismi”.

Secondo Brooks la svolta è stata 650 milioni di anni fa, quando l’ecosistema è stato rivoluzionato dall’ascesa delle alghe, che ha innescato, secondo gli autori dello studio, una delle più profonde rivoluzioni ecologiche della storia della Terra, senza la quale gli esseri umani e gli altri animali non esisterebbero.

Un’ipotesi che si basa su un’altra ipotesi, attualmente ancora dibattuta: Snowball Earth. La teoria secondo la quale la Terra, tra i 900 e i 600 milioni di anni fa, avrebbe attraversato un periodo di glaciazione che l’avrebbe completamente ricoperta di ghiaccio e neve, Terra a palla di neve appunto. Questo spiegherebbe, secondo i suoi fautori, la presenza di elementi tipici della glaciazione in depositi sedimentari a latitudini tropicali.

Secondo gli autori lo scongelamento dei ghiacci, che avrebbero ricoperto la Terra per 50 milioni di anni, avrebbe riversato grandi quantità di sostanze nutritive, erose dai ghiacci, portate dalle acque nell’oceano”.

Secondo Brocks i livelli estremamente elevati di nutrienti nell’oceano e il riscaldamento delle temperature globali avrebbero creato le condizioni necessarie per la rapida diffusione delle alghe, dando vita alla transizione che ha portato gli oceani, fino allora dominio dei batteri, ad essere un mondo abitato da una vita più complessa.

Le alghe, infatti, organismi grandi e nutrienti, avrebbero fornito l’esplosione di energia necessaria per l’evoluzione dell’ecosistema, in cui animali sempre più grandi e complessi, esseri umani compresi, avrebbero potuto prosperare sulla Terra.