La Nasa ha finanziato 11 ricerche scientifiche basate su osservatori terrestri e spaziali che lavoreranno in modo congiunto durante l’eclissi del 21 agosto.  Tre di questi, avranno come obiettivo lo studio della ionosfera: in particolare sull’interazione del Sole con questa regione dove i segnali radio e satellitari vengono riflessi verso la Terra.

L’eclissi totale avrà tra i suoi effetti anche l’improvvisa perdita di radiazioni ultraviolette estreme del Sole, un fenomeno che genera appunto lo strato ionizzato dell’atmosfera terrestre. Questa regione è in continua evoluzione: aumenta e si riduce in base alle condizioni del Sole e per questo motivo è di grande interesse per numerosi esperimenti scientifici.

«L’eclissi spegne la fonte di radiazioni ad alta energia della ionosfera – commenta Bob Marshall dell’Università di Boulder, Colorado – senza radiazioni ionizzanti, la ionosfera si ridurrà, passando dalle condizioni diurne a quelle notturne per poi tornare del giorno non appena l’evento sarà terminato».

La ionosfera è divisa in modo approssimativo in tre aree: D, E, F in base alla lunghezza d’onda della radiazione solare assorbita. I tre esperimenti della Nasa suddivideranno la regione studiandola attraverso altrettanti esperimenti. Il team dell’Università di Boulder studierà la regione D, la parte più bassa e meno densa della ionosfera, che ha effetti sulle comunicazioni utilizzate in molti sistemi navali militari e ingegneristici.

Gli scienziati combineranno i dati da terra con quelli di alcuni osservatori spaziali quali Nooa e Solar Dynamics. Gli osservatori di Haystack dell’Mit e di Arecibo a Puerto Rico si occuperanno invece  delle regioni E ed F combinando i dati raccolti dai telescopi con quelli messi insieme dai citizen scientist che osserveranno l’eclissi in tutto il territorio statunitense. Questo team monitorerà i disturbi che interessano l’atmosfera superiore e i fenomeni denominati onde di gravità atmosferiche, che possono essere talvolta  innescati da un’eclisse.

Le informazioni raccolte nel corso dell’evento miglioreranno la comprensione dei fenomeni legati a questa regione e la presenza di osservatori da terra e dallo spazio permetterà di studiare con una precisione gli effetti dell’eclissi sul nostro pianeta.

Le aree interessate dall’eclissi sul territorio USA

Credits: NASA’s Scientific Visualization Studio