Il docufilm diretto da Alessandra Bonavina che narra il dietro le quinte della missione Vita di Paolo Nespoli ha raccolto applausi e commenti a volte entusiastici, colpiti dalla scelta di un racconto che li ha visti partecipi. Che li ha portati a conoscere e a confrontarsi con realtà che conoscono per nome, ma che non hanno avuto la possibilità di visitare, come, ad esempio, i centri di addestramento di Colonia dell’ESA o di Star City in Russia. Hanno apprezzato inoltre la descrizione di una realtà umana, quella vissuta dagli astronauti che vivono la vigila di un lancio, tra il relax cercato in una partita a ping pong e l’emotività dei saluti ai familiari. È, insomma, il mondo seminascosto dell’operatore al computer nel centro di controllo, come anche dell’addestratore e di quanti lavorano dietro a una missione spaziale, dagli esperimenti scientifici alla realizzazione dei moduli spaziali.
La prima estera di Houston fa seguito alla presentazione fatta ad alcune classi delle scuole elementari al cinema Farnese di Roma, in vista di una distribuzione del documentario a favore delle scuole tramite il circuito Anica di cui si avvale il ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca. Percorso per gli studenti che potrebbe non riguardare solo quelli italiani, ma anche quelli statunitensi: il primo passo la proiezione alla Rice University di Houston grazie all’iniziativa del Console italiano Elena Sgarbi. E si parla già di un Expedition 2 dedicato alla futura conquista della Luna, progetto che oltre al sostegno dell’Asi, come è stato per il documentario sulla missione Vita, potrebbe avere il coinvolgimento diretto della Nasa. Aggiornamenti prossimamente.